Il passato mi piace, è più forte di me. Un istinto fortissimo che non riesco a trattenere. Non ci posso fare niente ma ne sono attratto, anche in modo morboso. Non vedo l’ora che arrivi l’estate solo per tuffarmi in una dimensione ogni volta nuova ma che affonda le radici in un tempo che non c’è più. TecheTecheTè compie 10 anni e sono 10 anni che ogni volta che sono a casa tra giugno e settembre devo fermarmi a vedere le puntate che trasmette RaiUno o che con parsimonia RaiPlay mette sull’ondemand.
Pescando da programmi di ogni epoca andati in onda sulla Rai, da quelli più remoti a quelli recentissimi, gli autori di Techetechete’ creano di fatto un nuovo contenuto che quasi sempre ha un filo conduttore o un tema principale, raccontato e sviluppato attraverso pezzi di storia della nostra televisione. Una sorte di jukebox dei ricordi sfruttando l’immenso archivio Rai. Il tema selezionato viene trattato e sviluppato con maestria cavalcando spesso il sentimento che più ti graffia l’anima: la nostalgia. Si riportano in auge momenti di televisione e della nostra storia che creano un effetto malinconia fortissimo che ti avvolge il cuore. Musiche e personaggi ritornano in auge riportandoti in altri momenti della tua vita. Una sorta di macchina del tempo al quale lo spettatore non può sottrarsi, anzi ne viene attratto in maniera irrefrenabile. Si rivivono momenti del passato, si ascoltano melodie antiche, si rivedono personaggi che ci hanno accompagnato durante la nostra vita che adesso non ci sono più. L’effetto empatia è devastante. TecheTechetè è il programma Rai più riuscito, il tutto sfruttando solo le teche con l’archivio più vasto e grande della nostra televisione. Dagli show degli anni 60 fino a quelli più recenti. Ci accorgiamo che ci sono sfuggite tante collaborazioni tra artisti incredibili e tanti momenti che a rivederli dopo qualche anno hanno un effetto ancora più dirompente. Peccato solo che RaiPlay tiene le puntate online solo per pochi giorni.