La rivoluzione quando decidi di farla, poi non puoi più tirarti indietro. Il Napoli sta spingendo al massimo e per seguire questa nuova filosofia di costruzione della squadra non ha guardato in faccia a nessuno. Un rischio, che però sembra calcolato per affrontare il torneo più anomalo della storia del calcio con un Mondiale che fermerà la stagione per due mesi tra novembre e dicembre. Una volta persi tanti giocatori che hanno fatto la storia del club si sta decidendo di dare un volto del tutto nuovo alla squadra puntando su profili giovani di calciatori in rampa di lancio. Non so se nella valutazione che sta facendo il club ci sia incoscienza o senso del rischio calcolato. Ma questa scelta mi intriga molto. Eravamo a vedere sempre gli stessi giocatori in campo da troppe stagioni, c’era poca curiosità nel guardare il Napoli giocare. Conoscevamo a memoria le giocate di Insigne, quelle di Koulibaly e le parate di Ospina tanto per fare un esempio. Sapevamo già cosa potevano dare Ghoulam e Malcuit. Mertens meriterebbe un capitolo a parte, ma adesso meglio non affrontare la questione.
Tra gli altri sono arrivati un norvegese, un coreano, un georgiano ed un uruguagio. Volti nuovi e calciatori poco esplorati. Vogliono sfruttare il palcoscenico della Champions ed hanno la grande occasione della loro carriera vestendo la maglia azzurra. Ora ci sarà sicuramente più curiosità nel guardare le prime uscite stagionali, anche le amichevoli. Questi cambiamenti mi piacciono e spero che la società abbia fatto la scelta giusta. Lasciar partire pezzi da novanta non è stato facile, non prendere giocatori esperti ma magari logori può essere stata la mossa giusta, ma come sempre sarà il campo a dirlo. Per il momento sono alla finestra, ma con un buon presentimento. Tra qualche mese vedremo se il club avrà avuto ragione.