Underwater è il documentario firmato da Sara Ristori su Federica Pellegrini nei quasi 300 giorni di preparazione che mancano alle Olimpiadi di Tokyo, prima 2020 e poi 2021, su Prime Video. C’è Federica in tutte le sue sfumature. La corsa alla qualificazione ai suoi ultimi giochi olimpici, quelli rimandati di un anno per il covid. I tormenti, le ansie e le reazioni della più grande campionessa dell’epoca moderna del nostro sport. La Divina ci fa entrare nel suo mondo e ne rimaniamo scossi. Il docufilm ripercorre i vent’anni di carriera della nuotatrice azzurra; entra nella sua vita e ci racconta tutte le sue fragilità. Capiamo l’importanza della sua famiglia, dei suoi allenatori e l’ansia che deriva dal suo essere la più forte di tutti.  La sua corsa ad ostacoli, i suoi straordinari successi, ma soprattutto le sue cadute. Gli straordinari sacrifici della sua intensa vita di atleta. Le discese ardite e le risalite della Divina. L’acqua, la piscina, le bracciate e la vita. L’angoscia della pandemia, la sua convalescenza, la reazione alle tante difficoltà, le tante lacrime versate che si confondono con l’acqua ed il cloro delle piscine che frequenta tutti i giorni. Le sue ultime gare, quelle più intense. Tutto raccontato anche attraverso lunghi silenzi, sguardi persi e l’iperrealismo di questo docufilm. Raccontare l’uscita di scena non è mai semplice. C’è la malinconia dell’addio, ma anche la gioia del percorso intrapreso. Insomma Underwater ci fa vivere la vera Federica, quella che adoro dal 2004, dal giorno in cui vinse la prima medagli olimpica ad Atene.