In Italia non c’è la cultura del chiedere scusa e del perdono. Parliamoci chiaramente le cazzate le facciamo tutti, nessuno è esente dalla caduta. Il problema è sempre lo stesso, rialzarsi. Dopo la caduta è più facile farlo se c’è qualcuno che ti tende la mano, ma questo purtroppo non è scontato.

Però proprio per queste difficoltà iniziali e culturali credo che chi chieda scusa, e lo fa soprattutto con sincerità, debba essere perdonato. Quantomeno accettare le scuse è un atto di benevolenza che richiede molta sensibilità ed è forse il modo migliore per provare ad andare avanti e rimarginare le ferite. Invece nella maggior parte delle occasioni chi fa un errore subisce una condanna preventiva e viene etichettato come reo senza la possibilità di riabilitazione. Poi è ovvio che dipende dal tipo di errori.

Ad esempio se Erdogan chiedesse scusa per il sofa alla Von der Leyen andrebbe perdonato? Se Dazn chiedesse scusa ai tifosi per non avergli fatto vedere le due partite di campionato andrebbe perdonato? Se il principe Harry chiedesse scusa alla nonna ed alla monarchia britannica andrebbe perdonato?

Purtroppo stiamo perdendo la nostra umanità. Preferiamo puntare il dito anziché compenetrarci nel prossimo. Credo che alla fine abbiamo smarrito la cultura del perdono, preferendo giudicare dall’alto al basso. Stiamo regredendo ad uno stadio primordiale. Se due bambini alle elementari litigano per un giocattolo e li vai ad interrogare ognuno dirà che l’amichetto è cattivo e lui invece è il buono. Invece alla base dei comportamenti umani ci sono tanti fattori contingenti che ne determinano l’azione e quello che vale oggi potrebbe non valere domani. Per questo è importante fare sempre un passo verso l’altro, il diverso. Torniamo ad essere umani. Ne guadagneremmo tutti…