Quanto un regista può stravolgere totalmente il contenuto di un libro e girare il suo film? La tristezza ha il sonno leggero delude. Delude soprattutto me che ho letto il romanzo di Lorenzo Marone con grandissimo entusiasmo. Il film, che è uscito da pochi giorni e si può vedere sulla piattaforma di RaiPlay, è al massimo una rivisitazione, anzi uno stravolgimento. Dietro la macchina da presa Marco Mario De Notaris si è divertito a ribaltare l’ambientazione, i luoghi fisici dove si sviluppa la vicenda ed anche l’epoca in cui si sviluppa la storia piazzandola alla fine degli anni 80. Tutto si sviluppa a casa di Erri Gargiulo come se fosse un’opera teatrale. In un fatiscente appartamento napoletano arredato in stile punk, va in scena una scombinata famiglia allargata. Tra litigi, riappacificazioni, tensioni e chiarimenti, nella notte in cui cade il muro di Berlino, Erri, un quarantenne timido e senza ambizioni, decide di far crollare anche i suoi muri personali e di dare una svolta alla sua vita. Il film diventa quasi una commedia dell’assurdo con i tanti personaggi che si susseguono sul palco. Ognuno di loro perde i tratti della sottile analisi psicologica e diventa una caricatura. La commedia funziona e fa ridere. Fare dei paralleli tra il libro ed il film sarebbe ingeneroso. Sui titoli di coda quando si legge liberamente ispirato al libro di Lorenzo Marone scatta la riflessione. Il film ha preso solo spunto. Anche i personaggi sono diversissimi da come descritti sul cartaceo, inoltre le storie si dipanano in maniera quasi opposta rispetto alle trame del romanzo. Il cast è di grande rilievo. Stefania Sandrelli, Serena Rossi, Marco Mario De Notaris, Eugenia Costantini, Ciro Priello, Marzio Onorato, Tonino Taiuti, Camillo Acanfora, Gioia Spaziani, Gina Amarante e Roberto Caccioppoli. La produzione è Mad Entertainment, Madeleine, Rai Cinema, con il sostegno di Regione Campania.

Un’operazione insolita e rischiosa quella di Marco Mario de Notaris che sicuramente ha amato particolarmente il libro ed il personaggio di Erri. Tanto da girare la sua opera prima da regista ed interpretarne anche il personaggio principale. Al netto del paragone che purtroppo un lettore deve obbligatoriamente tracciare, la commedia è leggera e si finisce con piacere. I toni sono leggeri e l’intreccio è sviluppato in maniera accattivante. Alla fine c’è anche una sorta di lezione morale che invece nel libro era totalmente assente. Erri Gargiulo per Lorenzo Marone è un perdente, per De Notaris è un perdente che ha finalmente il suo riscatto.