Leggo tante polemiche intorno al vaccino ed all’obbligatorietà rispetto alla sua somministrazione. Non voglio entrare in questa polemica perché non ne ho i titoli, anche se per mia personalissima convinzione lo farei ad occhi chiusi e non vedo l’ora che mi contattino per darmelo. Innanzitutto perché mi fido della scienza e poi per una questione di logica coerenza. Se abbiamo vissuto mesi così bui invocando il vaccino come panacea di tutti i mali, una volta che arriva certificato e bollinato non possiamo metterci a fare gli schizzinosi.

Vaccinarsi – da quello che ho capito – significherebbe in tempi brevi uscire da quest’incubo garantendoci un ritorno alla nostra normalità fuggita. Quindi non capisco tutte queste opposizioni ideologiche basate sul niente o su un complottismo spicciolo.

Leggo di piani vaccinali, di calendari e scadenzari sull’intera popolazione italiana che si fondano su alcuni criteri sicuramente giusti ed inappuntabili che sono stati vidimati per garantire la salvaguardia della nostra salute. Però a mo’ di provocazione voglio esporre una mia teoria per quanto strampalata. Personalmente farei vaccinare prima i giovani. Tutti i giovani indistintamente perché sono la categoria che è maggiormente veicolo di questa maledetta malattia. Sono quelli che si muovono di più ed hanno una vita sociale più intensa. Il covid ormai lo abbiamo imparato a conoscere: si diffonde quando si hanno maggiori occasioni di incontro. Più persone frequenti e più sale la probabilità di contagiarsi e di trasmetterlo. Quindi per provare a bloccarlo non potrebbe essere utile vaccinare chi gira di più? Gli anziani paradossalmente sono quelli che sono più attenti ed che incontrano meno persone. Quindi vacciniamo i giovani per salvaguardare proprio gli anziani. Darei priorità anche alla vaccinazione degli scettici, dei malpensanti e dei negazionisti. Sono i più pericolosi. Quelli che girano senza mascherine e precauzioni. Se a questi gli impediamo di contagiare il prossimo somministrandogli subito il vaccino credo che faremo un bene alla nostra società.