Aiutati che Dio t’aiuta. Il covid ha creato una bella catena di solidarietà a livello umano ed in questo periodo di convalescenza sto trovando connessioni umane insperate e bellissime. Come se si fosse formata una bella comunità partecipe e pronta a risolvere i problemi di natura spicciola e morale. Tutto molto bello, però il covid è anche dark side e profonda disorganizzazione di un sistema che doveva fronteggiare l’emergenza ed invece si è dimostrato totalmente impreparato.

Passiamo alle dolenti note. Dal punto di vista burocratico e dell’organizzazione di campo questo covid ha messo a nudo tutte le nostre inefficienze e manchevolezze. Un malato che ha la speranza di raggiungere l’Asl telefonicamente e di avere informazioni è spacciato. Tutti i numeri contattati squillano a vuoto o sono occupati, probabilmente perché c’è qualcuno che ha preso la linea ma che a sua volta non ottiene nessun tipo di risposta. Si è abbandonati a se stessi. Difficile ricevere informazioni e capire come si fa ad uscire da questo incubo. Il tampone di controllo chi te lo viene a fare? Quando? Si è prigionieri di una situazione paradossale e si cercano strade alternative. I laboratori privati sono più pronti e se paghi diventa tutto più facile, anche se poi anche lì il sistema privato ha mille falle e pecche da denunciare.

Siamo tutti sotto stress e la situazione sta precipitando. Aumentano i nuovi positivi e quindi anche tante persone in più che hanno bisogno di cure ed assistenza. Vanamente. Bisognava attrezzarsi prima. Il governatore della Campania doveva prevedere che ci sarebbe stato bisogno di una rete di supporto, organizzazione e divulgazione. Chi è positivo si sente abbandonato a se stesso e non vede la possibilità di uscita dal tunnel. AslNapoli1, Napoli2 e Napoli3 sono pari. Squilli nel vuoto e nessuna risposta. L’AslNapoli3 ha anche pubblicizzato un sistema di prenotazione online del tampone affidato a SmartLea che non trova traccia nel web. Solo belle parole ma senza nessun costrutto.

Anche l’App Immuni sembra una presa in giro. Ci hanno detto di scaricarla e di consigliarla. Invece appena ho avuto contezza della mia positività mi è stato impossibile inserire il mio codice malato nella piattaforma mandando a puttane qualsiasi possibilità di conctat tracing tanto pubblicizzato. Le Asl ignoravano la procedura, il medico di base idem e chiamare al numero del supporto dell’App era solo una inutile e vana perdita di tempo.

In questo periodo molto delicato credo che chi stia gestendo questa emergenza sanitaria, morale e fisica debba avere a cuore la salute dell’anima della persona che ha preso il covid e non dargli modo di pensare di essere stato abbandonato dallo Stato. Già l’isolamento è tosto da affrontare, ma viverlo con tutte queste nebulose è ancora più complicato. A casa o in ospedale stare da soli e privati di ogni affetto è un grande scoglio da affrontare, ma poi se non si percepisce anche la possibilità di uscirne tutto diventa ancora più difficile. Ecco in questo si è fallito. E l’immunità di gregge che prima o poi arriverà sarà anche a livello psicologico e morale. Chi passa questa fase avrà gli anticorpi anche nella propria testa e non solo nel proprio fisico.