Abbiamo ancora paura del virus? I giorni bui di marzo ed aprile in pieno lockdown sono passati, quelli dove si intravedeva la luce di maggio ci hanno fatto risollevare. Qual è la nostra posizione rispetto al covid? Parlo del percepito di oggi.
Per strada si notano ancora tanti atteggiamenti in totale contraddizione tra di loro. Il coronavirus ci ha segnati e cambiati. Alcuni comportamenti li possiamo riassumere includendoli all’interno di alcune categorie dell’anima o del virus per meglio dirla.
Tu a quale categoria appartieni?
- Il Negazionista. Il virus non c’è più, ed in passato abbiamo nettamente esagerato rispetto a quello che è avvenuto. Era tutta una forzatura, adesso si deve tornare a vivere infischiandosene di tutto quello che è successo ed in barba ai dettami medici che sono diventati inutili allarmismi. Bisogna tornare alla vita perché tanto quello che abbiamo passato non può tornare, guardare avanti con totale ed incondizionata fiducia.
- Il complottista. Questo virus è stato creato in laboratorio e diffuso dalle lobby delle case farmaceutiche ed economiche per sovvertire l’ordine mondiale e creare scompiglio nella popolazione. Bisogna agire ed infischarsene dei precetti e delle regole. Capire quali sono le strategie delle case farmaceutiche e fare in modo da non abboccare alle loro trappole.
- Il timoroso. Quello che non sa rinunciare alla mascherina ed all’amuchina; anche se sa che le leggi consentono maggiore libertà per lui la fase2 non è mai partita. Le precauzioni sono le stesse di quelle adottate in pieno lockdown. Chi spinge per le libertà è il nemico dichiarato, chi prova ad invitarti a cambiare atteggiamento è solo un pazzo sconsiderato.
- Il distratto. C’è chi vorrebbe rispettare le regole ma inconsciamente si lascia andare a posizioni più lassiste. Il distratto vorrebbe usare la mascherina, ma se la dimentica a casa o in macchina e rinuncia così a fare la spesa o ad entrare in un negozio perché non ce l’ha. Vorrebbe disinfettare le mani ogni cosa che tocca, ma non ha con se il gel igienizzante che ha dimenticato di portare. Il distratto poi può trasformarsi per causa di forza maggiore nell’ottimista.
- L’ottimista. Ha le spalle larghe ed ha affrontato la pandemia con razionalità. Ha avuto attenzione ai precetti sanitari e si è informato molto. Ha messo a confronto le varie teorie dei medici, scienziati, epidemiologi e virologi ed ha tratto delle conclusioni. Non si è fatto prendere dal panico ed adesso che si sta uscendo dall’emergenza affronta tutto con la consapevolezza che si può uscire da questa situazione.
- Il realista. Porta la mascherina, ma lascia il naso libero per respirare meglio. La alza quando sta in un posto più affollato. Prima di entrare in un negozio disinfetta le mani. Prima di scendere al lavoro misura la temperatura. Ha scaricato IMMUNI perché sa che potrebbe aiutarlo eventualmente se dovesse esserci l’occasione. Il realista sa che ci potrebbe essere una seconda ondata ma spera che questa sia evitata, anche solo per un colpo di fortuna.
- Il menefreghista. Del virus se ne frega, non adotta precauzioni, tanto non lo colpirà mai, perché ormai l’emergenza è finita. Il menefreghista è un ottimista negazionista. Il covid non l’ha colpito e mai lo colpirà. E poi anche se dovesse succedere ormai è più debole, non si va più in ospedale, non si muore più ed è diventata una semplice influenza. Quindi perché preoccuparsi se il peggio è ormai passato?