Se scarichi IMMUNI puoi anche cancellarmi dalle tue amicizie di Facebook. Questo messaggio con i suoi derivati non è difficile trovarlo sul profilo di tanti utenti del social network più utilizzato al mondo. C’è una sorta di avversione per questa App che in teoria potrebbe aiutarci a vincere la battaglia contro il covid19. Il famoso contact tracing che garantirebbe il processo di identificazione delle persone che sono venute a contatto con un positivo al virus e la successiva raccolta di informazioni su tali contatti. Una tecnologia intelligente che al momento non è percepita bene, soprattutto da una nicchia di utenti che trovano inammissibile che possa esserci una tracciabilità esasperata (anche se non è proprio così) che invade la nostra privacy.
Immuni utilizza il Bluetooth generando ogni giorno una chiave alfanumerica sulla base della quale produce un codice identificativo (ID), che viene poi emesso dallo smartphone tramite il Bluetooth per circa 15 minuti. Alla scadenza dell’ID, Immuni provvede a generarne uno nuovo. L’App calcola anche la distanza minima raggiunta con gli altri smartphone e il tempo di permanenza in loro presenza si basa sulla prossimità tra gli smartphone. Poi solo in un secondo momento se qualche utente risulta positivo al tampone ci sarà una strada per risalire a ritroso ai contatti ed agli incontri che questo ha avuto.
Immuni al momento è stata scaricata da circa un milione e mezzo di utenti, anche se ci sono state difficoltà incredibili a farlo se si era in possesso di alcuni dispositivi. Inoltre c’è stata anche una iniziale confusione perché molte persone hanno installato App che avevano più o meno lo stesso nome non individuando l’originale. Però si può affermare che gli italiani stanno dando fiducia a questo tipo di tecnologia nella speranza che possa essere la via giusta per eliminare il rischio.
Qualche mese fa si elogiava il modello coreano che con il conctat tracing e i tamponi ad ogni angolo della strada aveva limitato di gran lunga la diffusione del virus, e si invitava anche l’Italia ad intraprendere questa strada virtuosa. Adesso che lo stiamo facendo – secondo me con incredibile ritardo – perché c’è tanto ostracismo rispetto a questa App? Davvero siamo un popolo che ci tiene così tanto alla privacy?
I nostri profili social dicono tutto di noi, su facebook, instagram e whatsApp non perdiamo occasione per pubblicare anche i minimi dettagli di tutto quello che facciamo minuto per minuto e poi protestiamo contro il Governo che ci “impone” di scaricare un’App facoltativa che potrebbe aiutarci nel limitare e circoscrivere il contagio. Ci sono dei palesi controsensi che però al momento non vale la pena analizzare.
Sulla buona riuscita di questa operazione ci sono molti dubbi, anche perché si tratta di una novità assoluta sia per quel che riguarda il contact tracing sanitario digitale ed anche perché è la prima pandemia che si sta affrontando in tempi moderni. L’eventuale successo di Immuni dipenderà anche da quante persone decideranno di utilizzare l’applicazione, si dice che almeno il 60% degli italiani dovrebbe scaricarla per vederne risultati tangibili. Al momento siamo ancora pochini, forse perché il senso del pericolo sta letteralmente scemando ed il virus non fa più così paura come due mesi fa. Però alla fine credo che se Immuni sarà servita anche ad una sola persona ad evitare di contagiarsi e contagiare allora ne sarà valsa la pena.