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La fase2 mette ancora timore. Lo noto per strada e negli sguardi della gente che si scorge sopra la mascherina. Il covid19 fa ancora paura, come è giusto che sia. Difficile anche provare a capire che tipo di impatto – anche a livello emotivo – a lungo e medio termine avrà questa emergenza sanitaria su di noi.

Vedere tutti in giro con la mascherina mi trasmette ansia, ma fin quando sarà necessario dovrò farmene una ragione. La mascherina ci salva e stare a casa anche. Ecco, questo è il problema. La chiamano Sindrome della Capanna. A casa c’è ormai la nostra confort zone. Non si vuole più uscire o incontrare persone. La voglia di tornare ad una fase1 dove tutti erano rintanati in casa ci avvolge in modo inconsapevole. Quando siamo costretti ad uscire ci sentiamo spauriti e fuori posto. Spesso stare lontano da casa ci fa vivere un senso di insicurezza doloroso. Abbiamo perso le nostre certezze e la nostra routine. Ci sembra strano anche fare la strada per andare a lavoro o a trovare un parente.

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La cosa più difficile sarà tornare alla normalità dopo questo tempo lungo e sospeso che abbiamo vissuto. La paura ci ha cambiati. Paura di ammalarci, di essere contagiati e di contagiare. Ma come si fa? Accettare la sfida è l’unica nostra possibilità. Provare a non farci travolgere, sapendo benissimo che niente tornerà come prima e che nulla è andato bene in questi tre mesi. Occorre reagire e rialzarsi proprio perché l’alternativa è poco piacevole.