Sanremo è Sanremo e ogni anno ci riserva tante sorprese. Ma cosa resterà di questa edizione firmata Amadeus? Bugo che lascia il palco, Tiziano Ferro che litiga e poi fa pace con Fiorello via social, Achille Lauro che si veste come si veste, le serate che finivano all’alba, Sabrina Salerno che giganteggia, Georgina che non conosce una parola di italiano, Diletta Leotta che ci parla di bellezza, Benigni con il suo monologo di 40 minuti, Fiorello che gigioneggia, il twerk di Elettra Lamborghini. E poi ci sono anche le canzoni. Alcune belle, altre sanremesi doc, altre di cui si perderà velocemente traccia.
Personalmente credo che le esibizioni più elettriche e cariche di adrenalina sono state quelle dei Ricchi e Poveri che sul palco dell’Ariston hanno dato vita ad una fantastica Reunion, la voce di Massimo Ranieri o l’istrionismo ed il soul di Zucchero che canta Solo una sana e consapevole libidine. Sanremo unisce e divide allo stesso tempo, è terreno fertile per le polemiche. Sanremo è un grande minestrone dove il direttore artistico ci mette tutto quello che ha tra le mani, alle volte esagerando. Amadeus non è stato parco, ha messo talmente tante cose che si è dimenticato delle canzoni che venivano eseguite sempre sul tardi. Le sue serate erano maratone interminabili ed estenuanti, maratona conclusasi con lo spoiler di Sky che annuncia il vincitore prima di Amadeus intorno alle 2.10 della notte tra sabato e domenica.
Diodato meritava? Solo il tempo potrà dircelo. Ricordo ancora le polemiche dell’anno scorso tra Ultimo – che è arrivato secondo e non ultimo – e Mahmood. Alla fine Soldi è stata una hit pazzesca ed alla lunga ha dimostrato di essere la migliore canzone della scorsa edizione di Sanremo.
Quest’anno quali saranno le canzoni che riusciranno a resistere all’usura del tempo e che non saranno già dimenticate dopo una settimana? Provo a dire la mia basandomi essenzialmente solo sui miei personalissimi gusti.
Piero Pelù con Gigante andrà lontano. Rock ammiccante e testo facile da ricordare, a quasi sessant’anni mi ha colpito anche per la coerenza del suo look sul palco dell’Ariston. I Pinguini Tattici Nucleari andranno forte su YouTube e se Ringo Star verrà scelta dai bimbi per ballarla e risentirla a loop saranno i più cliccati del Festival. Diodato ha vinto, ha una bella canzone ma al momento la sua Fai Rumore credo che non riuscirà ad essere più trasmessa della sua precedente hit Che Vita Meravigliosa.
Elodie resisterà al tempo con Andromeda e con la sua prorompente fisicità si farà apprezzare in radio e sul web. Gabbani andrà lontano con Viceversa anche perché è stato abbastanza paraculo nel testo adattissimo per ogni occasione di cuore, festa degli innamorati compresa! Ma anche Le Vibrazioni sanno fare musica e saranno sicuramente programmati nelle radio nazionali. Anastasio ha una scrittura potente, ma non so se il suo pezzo avrà vita lunga, anche se sinceramente ci spero. Insomma Sanremo è Sanremo e la curiosità è sempre quella di sapere quale tra le 24 canzoni saprà resistere almeno fino all’estate2020.