Dispiace sempre raccontare i fallimenti della Napoli sportiva. In settimana la Dike Basket ha rinunciato a partecipare al campionato di serie A Femminile e questo apre ad una serie di riflessioni. La società del presidente D’Annunzio ha avuto una parabola bellissima. Otto anni di risultati ed ambizioni sempre crescenti ed una fine improvvisa e difficilmente preventivabile. Il palazzetto a Ponticelli è stato croce e delizia, ma non la causa principale del forfait. Alcuni picchi come la semifinale scudetto di qualche mese fa. Una società ambiziosa che è riuscita a portare a Napoli l’imbattibile Nazionale americana di Gino Auriemma ed Elena Delle Donne solo due anni fa.
Poi a giugno la presentazione in pompa magna di due monumenti del basket nazionale come Chicca Macchi e Kat Ress. Una presentazione che si è svolta in uno splendido scenario di un avveniristico centro sportivo a Volla dove tra le altre cose c’erano anche i residence ultramoderni che venivano affidati alle giocatrici. Insomma tutto lasciava presagire ad una stagione ricca di successi e di trionfi. Parlare di scudetto non era un azzardo.
Ma poi cosa è successo? Diciamo che è stato fatto il passo più grande della gamba, una sorta di All In da incallito giocatore di poker con un punto basso nelle mani. Un vero peccato, una sorta di tafazzismo senza spiegazioni apparentemente razionali. Spiace per tutti i protagonisti della vicenda. Spiace per Nino Molino che è un ottimo coach che ha sempre creduto nel progetto mettendoci sempre la faccia senza mai cercare alibi in una situazione delicata e difficile da gestire. Spiace per i dirigenti e lo staff che hanno lavorato con passione ed abnegazione.
Spiace per le ragazze, atlete che avevano creato un gruppo unito che però si è sfaldato quando la situazione è iniziata a precipitare dopo i primi scricchiolii. Spiace aver visto poco sul parquet le giocate di una campionissima assoluta come Chicca Macchi, spiace aver visto poco la clamorosa crescita di Marzia Tagliamento, spiace non aver visto quasi mai le tre americane giocare insieme. Harrison, Gabby e Courtney Williams insieme potevano vincere qualsiasi partita. Spiace per il capitano Chiara Pastore la vera anima di questa squadra. Trovare le colpe adesso è anche stucchevole ed inutile. Però rimane una grande amarezza che solo il ritiro a campionato in corso poteva acuire. Napoli nel frattempo registra l’ennesimo tentativo di grandeur poi morto in corso d’opera. Nulla di nuovo, ma si fa sempre fatica ad abituarsi a queste cocenti delusioni per chi ha nel cuore la passione per la pallacanestro.