Lo sport alle volte è strano, spietato, crudele ed anche contraddittorio. Forse proprio in tutte queste caratteristiche risiede il suo fascino principale. Vale tutto ed il contrario di tutto e quello che vale oggi naturalmente non vale più domani.
Personalmente sono uno tifoso sfegatato dei Lakers dall’inizio degli anni ’80. Il basket Nba lo trasmetteva se non sbaglio Italia1 la domenica mattina ed il commento era affidato a Dan Peterson. Allora c’erano due squadre che andavano fortissimo ed una che stava riaffacciandosi nell’Olimpo. Le partite trasmesse erano con il contagocce, le franchigie che andavano in tivvù a rotazione erano pochissime ed i ragazzi come me potevano avevano scelte limitate: Philadelphia 76ers di DoctorJ, i Boston Celtics di Larry Bird ed i Lakers dello showtime e di Pat Riley. Sinceramente non ho mai avuto dubbi su chi tifare e da che parte stare. I Lakers hanno avuto sempre un posto speciale nel mio cuore. C’erano Kareem, James Whorty, Byron Scott, Cooper, Rambis, McAdoo però il mio idolo era Magic Johnson per la sua visione del gioco anni luce avanti rispetto agli altri.
Fatta questa premessa sono sempre stato un fedelissimo gialloviola, quando le cose andavano bene – ovvio – ma anche e soprattutto quando le cose andavano male. Apprendere la notizia che LeBron James sarà gialloviola mi fa tornare finalmente a gonfiare il petto. Anche se prima osteggiavo in tutti i modi King James adesso ho cambiato idea. Mi era antipatico e non l’ho mai nascosto. Non sono coerente? E chi se ne frega! A giocare con noi sta venendo il giocatore ATTUALMENTE più dominante del pianeta e si porterà addosso un carico di aspettative ma anche di giocatori giusti per tornare ad essere protagonisti. Ora giocare ai Lakers sarà più intrigante anche per altri giocatori. Vincere a Los Angeles è diverso, ti consacra e molti ci proveranno ad entrare nella leggenda insieme a LeBron. E questo mi basta. Anche perché la mia antipatia per lui era dettata dal fatto che era dall’altra parte della barricata. Provò a sfidare – vanamente – il mio Kobe Bryant. Tra i due giocatori sono stati sprecati paragoni, anche infelici che non potevo accettarli così a cuor leggero. Ma adesso LeBron sta con noi e dovrà riportarci dove dobbiamo stare. Saremo pronti a sfidare i Golden State, Houston e tutte le altre squadre non ci faranno più paura. W Lebron, adesso con te a Los Angeles è tornato finalmente lo showtime!