In una vita precedente ho insegnato anche io. Esperienze belle, ricche, ma anche problematiche. Supplenze anche in istituti di periferia, con ragazzi difficili, irrequieti, scalmanati, aggressivi. Esperienze che rifarei, anche se il mondo della scuola mi ha chiuso troppe volte le porte in faccia. Ma l’ho sempre preso come un segno del destino. Forse non ero fatto per la vita da prof. Ma proprio perché ci sono passato quando ho visto il video di quell’alunno di Lucca che bullizza il suo professore ho sentito una fitta al cuore. Mi ha fatto male vedere quell’atteggiamento tronfio di quel ragazzo, ho avuto la sensazione che avesse urlato anche contro di me. Mi sono tornati in mente in un flash alcuni episodi che ho vissuto sulla mia pelle e così mi sono messo nei panni di quel professore che ha subito senza poter intervenire.
L’istinto ti porterebbe a colpire quel ragazzo così aggressivo ed irrispettoso dell’autorità e dell’istituzione. La prima reazione sarebbe stata quella della violenza fisica. Ho letto e sentito da più parti che il prof avrebbe dovuto dargli due sganassoni e metterlo a tacere. Reazione semplicistica e sbrigativa, forse anche populista. Ma non si può fare. Il prof ha fatto benissimo ad incassare in silenzio ed io lo lodo in pubblico. Non ha dimostrato debolezza ma un grande autocontrollo. La scuola sta subendo un processo di evoluzione che mette gli insegnanti sullo stesso livello degli studenti, ma soprattutto delle famiglie dei suoi alunni. La parola del professore ormai non vale più niente. Gli studenti sono spinti ad avere atteggiamenti “liberi” dai propri genitori che gli danno sempre ragione non applicando la politica del NO. A quel punto per i professori diventa difficile combattere dietro quella cattedra contro un sistema dove non conti più niente. Gli alunni – non tutti fortunatamente – sono straviziati e credono di poter vincere sempre, nella vita, a casa e quindi anche a scuola. I giovani d’oggi – quanto odio le generalizzazioni – non riconoscono l’autorità e la mettono sempre in discussione. Chi ha filmato e chi ha riso ed applaudito è sullo stesso livello del bullo che urla contro il prof. Chi ha diffuso il video non voleva denunciare, ma bearsi di quello che aveva visto. Questa degenerazione è pericolosa? Non possiamo dirlo, forse era sbagliata la scuola troppo rigida di un tempo, forse le piattaforme formative di oggi sono più fighe e la buonascuola di adesso formerà classi dirigenti migliori. Ma questo lo vedremo solo con il tempo, adesso mi sento solo di dire che il prof bullizzato è stato un eroe. Ha fatto benissimo a non reagire, a non fare quello che tutti noi avremmo auspicato. Il prof è un eroe silenzioso, di quelli che ogni mattina vanno a lavorare e subiscono senza lamentarsi. Ha anche minimizzato e distillato parole di comprensione verso il suo alunno. Il prof di Lucca meriterebbe un abbraccio. Il prof di Lucca è l’anello di congiunzione tra la scuola di come ce la ricordavamo noi più anziani e la scuola moderna in epoca di smartphone e condivisioni.
Bravo prof, non hai reagito e non sei caduto nelle provocazioni. Al tuo posto avrei fatto diversamente, sarei caduto e quindi proprio perché sono consapevole delle mie debolezze di apprezzo ancora di più.