Il napoletano da quando è nato si trascina addosso una croce. Nascere e crescere a Napoli è impegnativo. Per vivere da queste parti ci vogliono le palle. Questa è una città dove non esite la normalità, qui è tutto un sali scendi. Qui se fai sbagli, se non fai sì nu strunz. Qui è difficile vivere. Napoli è città e paese nello stesso tempo. È una metropoli dalla spiccata avversione mittleuropea, ma è anche un paese dove il caperismo non è mai scomparso. A Napoli si sa tutto di tutti e sparlare del prossimo è la principale attività giornaliera. Qui ci sono i santi ed il culto pagano per i simboli. Per molti tu eri D10S. Si venerava il tuo sudore custodito in teche, figlie del pezzottismo più spinto, ed anche un tuo capello che nessuno mai ha chiesto o indagato se veramente fosse un tuo capello. Napoli è esigente, snob ed ingrata. Rinnega i suoi figli per poi riabbracciarli e venerarli quando è troppo tardi. Troisi, Totò e Pino Daniele tanto per fare qualche nome sono andati a vivere lontano da te perchè qui non c’è separazione tra lo spazio pubblico e quello privato. Poi appena sono morti la gente se ne è riappropriata. Giustamente. Napoli è fatta così. Si ama e si odia proprio per questo. Qui non c’è niente di normale!

Tu da queste parti non ci venivi mai e facevi bene. La tua assenza alimentava il mito. Eri D10S. Tutti ti adoravano e chi provava a confutare questo malsano idolatrismo veniva additato come eretico. La tua assenza era presenza. Eri divino e non lo sapevi. Ma come tutti gli dei pagani hai anche tu delle debolezze. E così, forse per noia o per nostalgia, da qualche anno hai deciso di tornare spesso in questa Napoli che nel frattempo sta cambiando. I tuoi continui ritorni ti hanno indebolito. Sei diventato avvicinabile. Chi voleva ti cercava e ti trovava con estrema faciltà e si faceva anche foto con te. Ecco la tua debolezza: la tua voglia di rivivere quei momenti passati ormai da trent’anni. Ecco sei sceso dal piedistallo. Hai rinunciato alla tua aureola e sei tornato umano. Con tutto quello che comporta questo status. Il Comune con grande tempismo ha approfittato di questa tua debolezza e ti ha dato un titolo terreno. Da oggi sei napoletano a tutti gli effetti. A questo punto non meravigliarti se ti diranno che non sei più nessuno o che Hamsik è meglio di Maradona. È la vita, è la vita di chi ha scelto e deciso di essere napoletano…