Ormai non si può più dire nessuna bugia. Chi bazzica i social sa di che parlo. Da quando esistono il nostro margine di menzogna si è ridotto al minimo. Forse si è addirittura annullato. Colpa di Facebook, WhatsApp, Instagram e chi più ne ha più ne metta. Ormai scriviamo tutto quello che facciamo, veniamo taggati, geolocalizzati. E se non lo facciamo noi ci pensa chi ci è vicino con sadica puntualità. “Oggi non posso, ho mal di gola e preferisco restare a casa” e poi nella migliore delle ipotesi ti ritrovi immortalato e condiviso in foto di gruppo in un locale mentre sorseggi una birretta. “Mi spiace non sono a Napoli, sono fuori per lavoro” e poi mentre scrivi il tuo status ti ritrovi geolocalizzato ai Ponti Rossi. Prima eravamo più liberi, anche di dire una innocente bugia. Nel tempo lontano degli sms potevi dire senza tema di smentita: “Non mi è arrivato”. Adesso spunta, doppia spunta e doppia spunta blu sono impietose. Non puoi fare un passo e subito il tuo smartphone ti segue e ti dice per filo e per segno il percorso che hai fatto. Insomma chi era abituato ad una gioventù fatta di sane bugie e di innocenti divagazioni sul tema della realtà contingente adesso è spalle al muro. Questo si chiama progresso, ma si chiama anche caperismo 4.0!
Con Facebook bannate le bugie! Al via il caperismo 4.0…
