cannavacciuolo

Adoro quest’uomo. Antonino Cannavacciuolo è la dimostrazione che la cucina gourmet, quella delle stelle Michelin, è alla portata di tutti. Con lui puoi essere naturale e non mettere la maschera, con Antonino non può esistere l’artefatto, ma solo il vero. Cannavacciuolo è uno stato dell’animo, una filosofia. Cannavacciuolo è un modo di porsi difronte alla realtà.  Innanzitutto Cannavacciuolo è un cuoco, un cuoco nell’accezione più pura della parola. Cannavacciuolo cucina, si sporca le mani e soprattutto segue dei principi ben precisi. Cannavacciuolo è la sintesi estrema tra istinto e tecnica. Cannavacciuolo è uno vero. E questo traspare in tv e spiega l’enorme successo di un personaggio che con le sue pacche sulle spalle è entrato di diritto nella mitologia della comunicazione televisiva.

Cannavacciuolo ha l’aspetto da burbero, ma poi quando parla traspare un’enorme bontà. Un contrasto fortissimo che colpisce e cattura. Cannavacciuolo ha pubblicato tanti libri, il corpo principale di questi testi è sicuramente un abile ricettario per cuochi mediamente esperti, ma oltre a questo all’interno c’è un messaggio è chiarissimo: in cucina e nella vita devi metterci il cuore e la passione. Bel messaggio, un messaggio chiaro, diretto e senza filtri. Mettici il cuore in tutto quello che fai.

Poi Cannavacciuolo è davanti a tutti anche perchè non fa il fighetto. Dice a chiare lettere che le mamme e le nonne sono le cuoche migliori, stravolgendo la visione michelincentrica dei vari chef in giro per l’etere tivvù. Cannavacciuolo mi piace anche perchè non è un personaggio impostato, non parla in dizione e se ti deve dire che fai schifo te lo dice in faccia, senza usare tanti giri di parole. Un gigante buono però. Cannavacciuolo usa il frullatore e non il sifone. Meglio una parmigiana riposata che la cucina molecolare. Nei vari show a cui partecipa è sempre propositivo ed ha sempre una parola buona per tutti, anche dopo una cazziata. Cannavacciuolo è sempre lo stesso, qualsiasi palcoscenico calchi. La sua cucina di Villa Crespi, Sanremo, Masterchef anche in versione Celebrity o anche Cucine da Incubo. Ecco è il Bud Spencer dei cooking show!

Dal punto di vista culinario, invece, osservando i piatti e seguendo le ricette di Cannavacciuolo quello che mi ha colpito di più è che tocca il meno possibile gli ingredienti. Esalta la materia prima e soprattutto si è affermato al Nord e nei circoli che contano con la sua napoletanità. Napoletanità spinta sia nel suo modo di porsi e sia in cucina. Cannavacciuolo è un emigrante di successo che attraverso i prodotti tipici della nostra terra fa scoprire al grande pubblico la cultura della nostra Campania. Lo adoro ed adesso lui sa anche il perchè…