“Alcuni giocatori si lamentano che li faccio correre troppo? A Pescara vivo sul lungomare, e ogni mattina alle 6 vedo un sacco di persone che corrono. E non li paga nessuno.”ZZ

zeman

La rivoluzione di Zeman è non aver fatto la rivoluzione. I suoi silenzi però fanno riflettere, i suoi silenzi intervallano frasi sussurrate, frasi che arrivano piano, ma quando lo fanno aprono orizzonti. Sono ZEMANIANO, lo ammetto e non me ne vergogno, lo sono praticamente da sempre. Ricordo ancora alla metà degli anni Ottanta quei servizi dei programmi sportivi di mamma Rai che parlavano del Licata di un tecnico boemo che portò la squadra in C1 giocando solo con giovani in uno stadio fatiscente con un terreno di gioco con erba spellacchiata. Da quando il maestro boemo ha cominciato a predicare calcio, tutto è cambiato tranne lui. Zeman però è sempre coerente al suo personaggio ed alla sua filosofia. Zeman che insegna calcio, Zeman che non ha mai vinto niente, Zeman che lancia giocatori nell’Olimpo, Zeman che accetta le sconfitte, Zeman che fuma, Zeman che non gioisce, Zeman sfinge, Zeman non sorride, Zeman che ci fa godere, Zeman che ci fa disperare. Passa il tempo, ma lui è sempre lo stesso.

Bentornato maestro boemo, la tua carriera è da ammirare, il tuo cammino è stato sicuro anche se tra le tante difficoltà. Molti non ti hanno capito, ma te ne sei fregato. In un mondo che giudica tutto dai titoli puoi vantarti di non aver mai vinto niente. Come se fosse una colpa. L’anno scorso ci sei andato vicino con il Lugano, finale di Coppa di Svizzera persa contro il retrocesso Zurigo. All’inizio ci rimasi male, poi pensai che per te non era così importante alzare il tuo primo trofeo a 69 anni. Sbagliano quando dicono che non ti piace vincere. Sbagliano a rinfacciarti che non hai mai vinto. Le ho viste le tue lacrime di gioia quando hai portato il Pescara in A, ho notato il tuo sorriso pieno quando hai portato il Foggia in serie A. Ho visto tutto, nonostante la nuvola di fumo ce ti avvolgeva.

Dicono che non sai vincere. Ma vinci ogni volta che ci apri gli occhi. Vinci ogni volta che denunci quello che gli altri non vedono o fanno finta di non vedere. Ti adoro perchè per te il calcio è ancora un gioco, un’isola felice che invece è rovinata dai soldi. I soldi portano alla corruzione, i soldi rovinano sempre tutto. I soldi corrodono l’anima, i soldi li hanno e li muovono i potenti. Tu invece di allearti, di recitare la stessa commedia preferisci rimanerne fuori. Tu vuoi giocare, tu vuoi riportare tutto alla dimensione onirica e fanciullesca di una sfera che rotola su un campo verde. Il tuo ritorno a Pescara apre lo scatolone dei ricordi, ed anche se sai che salvare i biancoazzurri sarà impossibile applaudo la tua scelta di ritornare in sella. Caro campionato dovresti esultare, nel tuo cupo grigiore è tornato un raggio di sole. Bentornata Zemanlandia!

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