Il calcio nel suo complesso è un’industria, la quarta industria del nostro paese. Il calcio rappresenta una fetta consistente della nostra cultura. Il calcio ha ormai totalizzato i nostri pensieri, occupando in modo imbarazzante la nostra capacità di discernere. Si respira calcio 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. E’ un bene? Non lo so, ma è così e ci va bene. Il calcio però spesso diventa l’unico argomento di discussione, diventa uno sfogo, diventa un pretesto, viene cavalcato anche dai politici e dai saltimbanchi. Il calcio viene stuprato, ingigantito e trasformato in guerra di religione. Il calcio non è più uno sport. Ormai ci piace così. Ci piace tornare al medioevo, ci piace la lotta tra i campanili, ci piace dividerci in guelfi e ghibellini. Ma la guerra porta soldi e sguazza nella povertà, e non solo intellettuale. La guerra sviluppa il business e questo fa comodo. Più se ne parla, più si accendono i toni e meglio è. Fa comodo alla quarta industria italiana che forse nel frattempo è diventata la terza forse. Adesso si parla di fatturati, di aumentare gli introiti, ci prostituiamo, apriamo le gambe agli americani, ai cinesi, ai fondi d’investimento. Prima eravamo tutti ct, adesso tutti commercialisti ed esperti in bilanci e finanza creativa.
Ma in tutto questo lo sport dov’è finito? L’unica cosa che funziona è la polemica. La polemica alimenta il carrozzone, è benzina vitale. La polemica aiuta perchè accresce l’interesse del cliente. Ci stiamo futilizzando, parliamo sempre delle stessa cosa, è un loop continuo, ci stiamo imbarbarendo tutti. Il calcio ci ha cresciuto, siamo diventati grandi seguendolo, affezionandoci alle gesta dei grandi campioni. Ora ci adeguiamo e raccontiamo un pallone che è scoppiato, o sta per scoppiare. Meglio la polemica che un bel gol. Adesso non sono più tifosi, ma clienti. I clienti aumentano, ai clienti si vende un prodotto. Ora questo calcio è più seguito proprio perchè all’interno della liturgia c’è una drammaturgia più alta, tutto studiato a tavolino. Le rivalità si sono trasformate in guerre di religione, e tutti quanti siamo diventati talebani ed intolleranti. Ma in fondo questo integralismo ci piace perchè è più coinvolgente ed accende… e noi lo raccontiamo, stiamo al gioco anche se è un gioco che non mi piace. Non mi piace, ma mi adeguo…