gigidalessio

Al Festival di quest’anno tiferò spudoratamente per lui, senza se e senza ma. Per me è Gigi D’Alessio a dover vincere il festival di Sanremo.

E non solo perché la canzone è bellissima, il testo profondo e la melodia accattivante.

Gigi deve vincere contro gli snob, e soprattutto contro gli snob napoletani: quegli insopportabili chiattilli con la puzza sotto al naso e la critica facile. Se questo è un Festival nazionalpopolare, allora pure il vincitore dev’esserlo. La sua colpa più grande per questi severi censori è essere partito dal basso ed aver fatto il pianista ufficiale  di Mario Merola. Ma Gigi di aver cantato ai matrimoni non ne ha mai fatto mistero. Quindi, cari chiattilli, arrendetevi: la vera Napoli è quella che lui canta.

E’ vero, il suo accento è marcato. E quindi? Il suo accento è il segno del suo percorso. Ha venduto più di 20 milioni di dischi, riempie i palazzetti, le piazze e gli stadi. I più grandi artisti duettano con lui. Ha appeal Gigi, li chiama e loro accorrono. Se fa uno show in tv l’audience lo premia.  Alla notizia della sua prossima conduzione di Made in Sud  tutti sono stati pronti ad affermare che Made in Sud non  lo vedrà più nessuno. Ed invece quando passa lui è sempre un successo, anche quando presenta il Capodanno. Rassegnatevi!

Durante la sua esibizione ieri sera ho assistito ad un impietoso spettacolo di leoni da tastiera scatenati sui social: haters e non finti umoristi. E poi cari amici altolocati di questa ceppa anche voi, quando vi lascia la fidanzata, cantate a squarciagola “Tu che ne sai”, inutile che proviate a nasconderlo.

Nota semiseria a margine: Gigi D’Alessio, che ho incontrato qualche volta in radio, è una persona umile ma anche orgogliosa. Sa da dove è partito, ma sa anche dove vuole arrivare. Suona e canta da trent’anni – è diplomato al conservatorio, è un grande musicista, ha fatto una lunghissima gavetta quando i talent non esistevano –  e soprattutto non ha mai rinnegato la sua terra che spesso invece lo osteggia. Gigi D’Alessio sul palco dell’Ariston ci ha messo l’anima e la sua storia, è arrivato dritto al cuore. #votagigi è il mio motto per le prossime tre sere e spero di poter festeggiare il suo successo che sarà anche il nostro, ma soprattutto anche il vostro, anche se non lo riconoscerete mai!