robertosaviano

Premessa doverosa: la mia è una provocazione. Premessa della premessa: Saviano nel bene e nel male farà sempre discutere, ma cercherò di mettere da parte gli argomenti degli antiSaviano tipo che ci sguazza nello SputtaNapoli o che è facile pontificare se vivi in un attico a Manhattan anche se hai la scorta che è vissuta come un peso insopportabile.

Fatte queste premesse posso affermare con certezza che la camorra è contenta di avere un cantore del livello di Saviano. Uno che dice che sono i più forti, che comandano ovunque e che una città come Napoli non si ridesterà mai è una sorta benedizione al lavoro certosino che stanno facendo da anni. Napoli per il buon Roberto non cambierà mai nonostante i tentativi dal basso di ridestarsi, nonostante stia venendo fuori un orgoglio represso dopo tante bastonate subite. Saviano rinnega questa sorta di Rinascimento napoletano che si sta intravedendo. Gli piace sottolineare in ogni suo intervento che stiamo sotto il gioco dei malvagi che dai suoi canali vengono celebrati come una sorta di supereroi della Marvel. Se c’è qualcuno che vuole ribellarsi arriva lui e dice che è tutto inutile. La Camorra ora è conosciuta in tutto il mondo anche grazie a lui. La Camorra ora ha dignità letterartia mondiale. Prima si parlava di Mafia, ora di Camorra, anzi di Gomorrah. Se De Magistris dice che la città sta cambiando attraverso molti sacrifici arriva Saviano e gli dice che è un colluso perché vuole nascondere la realtà, come si fa con la polvere sotto il tappeto. Saviano in fondo fa bene, non ha rotto il cazzo, ha semplicemente descritto il male assoluto, ma senza possibilità di redenzione. Ci ha fatto ormai rassegnare che le cose qui non potranno mai cambiare. Parlare del male serve, parlare di un male radicato anche, parlare di un male invincibile ci consegna definitivamente al male.