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Napoli è terzultima nella classifica annuale della Qualità della Vita. Non è che sia cambiato molto rispetto alle precedenti edizioni della stessa classifica. L’anno scorso ci si assestava intorno alla 103esima posizione adesso invece Napoli è 108esima. La mia città se lo sarà sicuramente meritato, però ho qualche perplessità a riguardo. A Mantova, che quest’anno è al primo posto, si vivrà sicuramente meglio che a Napoli, anche perchè immagino che lì avranno trasporti, sanità pubblica funzionante e sicurezza eccellente, ed anche se si annoieranno un po’ chi se ne frega. Chi stila questa classifica prende in esame alcuni parametri oggettivi. L’indagine è realizzata da Italia Oggi e dall’Università La Sapienza.  Il corposo lavoro indaga le dimensioni di affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, a loro volta articolate in 21 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base. Parametri oggettivi insomma. E proprio perchè sono oggettivi sale la mia rabbia. Ma non per Napoli, per carità. Ormai siamo abituati a vivere senza i più elementari servizi e forse ci troviamo anche bene. Apprezziamo il poco che abbiamo e ci beiamo che la nostra città è fantastica anche se sappiamo che nulla funziona come dovrebbe. Ma se osserviamo attentamente questa classifica ci accorgiamo che nella parte destra, quella dove sono i cattivi, la maggior parte dei Comuni sono tutti del centro Sud. Quindi non è solo vittimismo quando diciamo che il Sud è abbandonato a se stesso, ma oggettivamente un dato di fatto. Infatti i parametri di questa classifica, sono i servizi primari, il trasporto, la sanità e la sicurezza. Tutti fattori che derivano dalle volontà di chi governa l’Italia e non dalla volontà del singolo cittadino. Se a Crotone non c’è l’aeroporto, non c’è la ferrovia e l’uscita autostradale è a 130km che colpa ne hanno i crotonesi?  Questa classifica va accettata, ma va anche presa con sano ottimismo. Cosa sarebbe Napoli se avesse la possibilità di migliorare gli ospedali, la sicurezza ed il trasporto pubblico? Che cosa succederebbe al Sud se avesse i più elementari servizi civili? L’ottimismo deriva dal fatto che qui non funziona niente ma siamo felici lo stesso. Cosa succederebbe se ci abituassimo anche noi come succede nel ricco Nord agli ospedali che funzionano ai trasporti pubblici efficienti e ad una presenza maggiore delle forze dell’ordine per le strade? Ecco, meglio non pensarci, anche perchè non accadrà mai, noi nel frattempo dal fondo della classifica ci godiamo ed apprezziamo quello che ci passa il convento…

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