Morì nel 1967, morì a Sanremo, vicino casa, ma non troppo. Genova e Sanremo sono vicine, ma sono anche lontane. Genova è l’anima, è la città dove si possono incontrare e frequentare giovani cantautori intimisti ed impegnati come De Andrè, Lauzi, Paoli o Bindi. Sanremo è la città del festival delle canzonette. La città dove vincono Claudio Villa ed Iva Zanicchi, la città dove regnano Mike Bongiorno ed Orietta Berti. Sanremo è festa, Sanremo è Sanremo. Ma che ci fa Luigi Tenco a Sanremo? Questa è la domanda. La sua “Ciao Amore Ciao”, è bella ma non è una canzone da Sanremo. Lì devi rispettare dei clichè e tu caro Luigi lo sapevi. Invece hai deciso che tutto per te doveva finire a Sanremo. Ciao Amore Ciao è stata la tua ultima canzone, la ricordiamo tutti, anche se sono passati 50 anni. “Non pensare a me” di Villa e Zanicchi invece non se la ricorda più nessuno, nonostante avesse vinto. Eppure “Ciao amore, ciao” non era la tua canzone più bella, e lo sapevi. Però alcol e psicofarmaci insieme giocano brutti scherzi. Annullano il senso di realtà. Fanno in modo che la negatività e la depressione possano oltrepassare gli ostacoli. I pensieri cattivi non trovano argine e te ne fotti se tutto finisce in una sera anonima di gennaio in un hotel di Sanremo. Qualcuno dice ancora che non fu suicidio. Questo accresce intorno a Tenco un alone di mistero e d’immortalità. Tante le teorie complottiste intorno alla sua morte. Le indagini furono anche riaperte in un recente passato, alimentando ulteriormente i tanti dubbi. Suicidio o omicidio? La Polizia scientifica nel 1967, muoveva i primi passi e il cadavere di Tenco non fu neanche svestito, né gli venne fatta l’autopsia. L’inchiesta ufficiale, comunque, stabilì che si è trattato di suicidio con un colpo di pistola alla tempia destra nella stanza 219 dell’Hotel Savoy. Della sua ultima esibizione è rimasto ben poco. Il video è andato distrutto, è rimasto solo un audio dove si può facilmente notare che la sua esibizione fu pessima. Ad XFactor non avrebbe ottenuto neanche un sì tanto per intenderci.
Comunque Tenco rimane uno dei più grandi della musica italiana. Le sue canzoni sono ancora attualissime e procurano ancora forti emozioni all’ascolto. Ecco, questo è quello che conta. Tenco è consegnato all’immortalità ed a farlo è la sua musica ed i suoi testi. “Mi sono innamorato di te perchè non avevo niente da fare” è una frase che nella sua dolce freddezza racconta in modo sublimato il sentimento più prezioso. Ci manchi da 50 anni caro Luigi, ci manchi esattamente dal 26 gennaio 1967…