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Lo sapevo che avrebbe vinto Trump. La vittoria dell’imprenditore americano su Hillary Clinton non mi ha sorpreso per nulla. Non capivo i sondaggi che ci venivano proposti con un margine schiacciante in favore dell’ex first lady. L’America è un paese vasto e complicato, ci sono tante anime, ma soprattutto tante contraddizioni. Infatti in America non avevano tutta questa sicurezza che avrebbe vinto la moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti. Negli States sapevano che la Clinton non era così forte, sapevano che la situazione era in bilico. Qui in Italia invece c’è stata raccontata un’altra America. Erano tutti sicuri, il nostro premier Renzi si è addirittura sbilanciato, ha parteggiato, e questo secondo me è stato un errore. Doveva essere più furbo, doveva tenersi le due porte aperte. Ma era troppo sicuro, erano troppi sicuri i sondaggisti. Erano troppo sicuri i nostri bravi giornalisti. Invece…

Invece la contesa elettorale vedeva difronte due archetipi diversi. Da una parte un’avvocatessa uscita da Yale che ha rinunciato al proprio cognome imponendosi da sempre con quello del marito per avere qualche consenso in più. Una donna che ogni volta che parlava in pubblico mostrava una puzza sotto al naso radical chic insopportabile. Hillary non è riuscita a creare empatia con i suoi elettori. Già nel 2008 non era riuscita nell’impresa di convogliare il consenso su di se e la  strada per la Casa Bianca le fu sbarrata da Obama che trionfò alle primarie del partito democratico. In questa tornata elettorale invece dall’altra parte si è trovata opposta a Donald Trump, che tutti hanno osteggiato dicendo che non bisognava votarlo. L’intellighenzia affermava che era solo un puttaniere che aveva ottenuto la sua fortuna attraverso illeciti. Donald è dipinto come un omofobo e razzista. Ma tutti i più grandi analisti hanno sottovalutato un piccolo fattore: chi parla alla pancia del paese non va mai ignorato. Donald dice le cose, anche quelle più scomode o quelle sbagliate in maniera diretta. Questo non è mai un difetto. Trump è diretto, dice quello che pensa e sprattutto dice le cose che la gente vorrebbe sentire. Questa la sua arma vincente. Speriamo solo che questa sua schiettezza non produca effetti devastanti sugli equilibri geopolitici costruiti negli anni.