Che cos’è un troll? Un cacacazzo. Se per strada, al bar, in un salotto con amici ci imbattessimo in uno che rompe le scatole in modo scostumato nelle nostre conversazioni diremmo: uà che cacacacazzo! Se lo fa sui nostri profili social lo chiamiamo troll. Sinceramente il troll lo possiamo paragonare ad una zanzara che nelle notti afose d’estate ti interrompe il sonno con quel fastidioso ronzare. Ti fa svegliare, ti fa arrabbiare, ti fa perdere il sonno ed in più ti fa anche una puntura. Francamente odio i troll, sono tremendamente irritanti, ti commentano post e tweet con una supponenza che te le fa girare in maniera vorticosa. Gente che gode nel farti sbroccare e nel farti perdere la pazienza ed il controllo. Farti cadere è il primo obiettivo ed il suo più grande divertimento. Anche se non rispondi, ma ne avresti tutta la voglia, ha vinto lui. Perchè ha cacciato la parte peggiore che è in te, sviluppa quell’insana voglia di farti uscire un vaffanculo urlato ai quattro venti. Il troll è l’utente più odiato dalla rete. E quanti ce ne sono. E più provoca una reazione scomposta e più si diverte. Il troll è un sadico. A confermare questa mia sensazione c’è addirittura una ricerca fatta in Canada dove hanno analizzato il comportamento di molti utenti della rete ed hanno individuato in chi trolla, attraverso un test della personalità, tratti narcisisti, machiavellici, psicopatici e, soprattutto, sadici.
Ora non voglio ergermi a fustigatore del web e di tutte le storture che questo produce, anche perchè non avviene solo su internet e sui nostri social. Quanti troll chiamano in radio ed in tv solo per il gusto di far inciampare. Poi sono ancora più bravi quelli pronti a sottolineare la tua caduta, a riderci sopra, a giudicare, a dire con tono intimidatorio che te la sei meritata. Se cadi devi essere punito, cacciato con sentenza immediata ed inappellabile come se stessimo ancora ai tempi della Santa Inquisizione. Invece non si sottolinea mai che l’errore è scaturito da uno sgambetto malefico. Però viviamo in questo mondo, con queste regole e dobbiamo tenercele, anche quando sono palesemente ingiuste.