Venerdì sera è stata l’ultima puntata de La Zanzara. L’ultima ultima? Sembra di sì, radiomercato dà Cruciani già a 105 dopo un fitto corteggiamento di Deejay e forse anche di altri network. Perchè piace così tanto Cruciani? Perchè è uno stronzo. Giuseppe Cruciani, anzi, è un grandissimo stronzo! Ed io per questo lo adoro. Mi piace la sua onestà intellettuale ed anche il fatto che quando lo ascolti è limpido e scontato. Cioè è come se si presentasse e ti dicesse: “Piacere sono Giuseppe Cruciani e sono uno stronzo”. Questo è un grande pregio, non finge, cavalca il suo personaggio, ma non finge. Cruciani è un cobra, ti incanta, ti circuisce e poi ti azzanna, in modo quasi sempre mortale. Trae sempre il peggio da parte dell’intervistato. Le sue vittime preferite sono Taormina, Fede, Mughini, Santanchè, Sgarbi e Salvini che non si sottraggono mai al supplizio. Bastano un po’ di domande, un tono confidenziale e poi zac! Scatta la scivolata da parte dell’intervistato. Cruciani ha inventato una tecnica, ma è inimitabile. Se lo fai rischi solo di fare la sua caricatura. Ma il meglio di Cruciani è nel filo diretto. Il vaffanculo è sempre dietro l’angolo. Per avere qualche secondo di conversazione in più devi esagerare, ma se esageri ti esponi alle brutte figure. Cruciani mette a nudo un’Italia che spesso si scandalizza ed è fintamente bacchettona. Smaschera l’ipocrisia e lo fa in maniera spesso violenta. Le sue provocazioni alle volte sono cavalcate ed amplificate. Abbatte tutti i luoghi comuni usando spesso tanti luoghi comuni. Cruciani è il re dei provocatori. Anzi eleva la provocazione a paradigma letterario. Cruciani è pulp, molto pulp. Ma il peggio fa ascolti. Cruciani provoca quando mette in vendita la sua verginità anale a 200mila euro sapendo che mai nessuno sborserà quella cifra. Cruciani provoca i vegani facendo diventare una scelta di tavola e di gusto una crociata contro gli oltranzisti della verdura che si trasformano in nazivegani.
Cruciani è un paladino della libertà, fino a far diventare la libertà un’aberrazione. Libertà intesa come parlare liberamente di tutto, ma proprio di tutto. Senza vergogna. Con lui in onda la gente si sente autorizzata a chiamare e confessare a milioni di ascoltatori che piscia nel lavandino o sotto la doccia, che frequenta bordelli o che ammazza animali con grande soddisfazione. Cruciani non ti condanna e questa è l’essenza stessa della libertà. Fa giudicare chi ascolta. Tratta i temi di grande attualità sotto un’angolatura diversa e questo è un grande pregio. Per chi fa radio Cruciani potrebbe essere un modello, ma un modello da non seguire. Se provi a fare come lui diventi solo una triste macchietta. Però un po’ lo invidio: cosa di più? Quando manda a quel paese gli sciocchi, i farisei ed i bacchettoni. La libertà di sparare affanculo il prossimo gliela invidio parecchio e proprio per questo ammiro il suo essere un grandissimo stronzo!