Fausto Brizzi fa ridere su un argomento su cui non c’è niente da ridere. Il tempo che fugge e la giovinezza che va via e non torna più. I personaggi sono caricaturali, non si rassegnano al passare del tempo e sono aggrappati ad un mondo che non gli appartiene più. Lillo, Bentivoglio, Teocoli, la Ranieri e la Ferilli sono dei perdenti di successo. Non si rassegnano, come non si rassegnano gli spettatori che si immedesimano nella situazione. Per sempre giovani è il sogno di tutti, un sogno che però non si realizzerà per nessuno. Anche chi guarda il film vorrebbe tornare alla stagione della gioventù dove tutto era più semplice ed anche più bello. Lo scontro generazionale è impetuoso. Tra i nuovi giovani ed i vecchi che vogliono fare i giovani c’è un distacco netto. Il film però non è profondo, la troppa leggerezza narrativa è forse una colpa più grave di Brizzi. Ma in fondo è sempre una commedia corale all’italiana ed il marchio di fabbrica del regista comunque si vede chiaramente. Dovete andare al cinema a vederlo? Nì…
Lucio Pengue