Meglio del film. Questo reboot de Le Fate Ignoranti, la prima serie originale italiana della piattaforma streaming Disney+, è meglio del film del 2001 da cui prende la linfa vitale. Una miniserie di 8 episodi creata da Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek riproposta al pubblico dopo più di 20 anni. Quando arrivò sul grande schermo all’inizio del nuovo millennio Le Fate Ignoranti ebbe un impatto fortissimo perché raccontò un mondo multietnico e LGBTQ attraverso gli occhi di Antonia (Margherita Buy) protagonista ben inserita in una medioalta borghesia romana. Le Fate Ignoranti rappresentano la descrizione di un percorso, una sorta di elaborazione del lutto dove si prova a superare il dolore attraverso una terapia di gruppo. Anziché sul lettino del terapeuta la rinascita si consuma sul terrazzo di Michele che diventa luogo metafisico, palcoscenico ideale dove tutto si confonde e si supera. Ozpetek indaga sul senso di perdita e sull’accettazione della realtà, allestendo un dramma familiare che comprende la dimensione della malattia, della morte e dell’integrazione.

Straordinario il cast di supporto. Serra Yilmaz, Ambra Angiolini, Anna Ferzetti, Paola Minaccioni, Burak Deniz, Carla Signoris, Filippo Scicchitano, Edoardo Purgatori, Edoardo Siravo, Lilith Primavera, Samuel Garofalo, Maria Teresa Baluyot danno vita a personaggi collaterali molto interessanti. Antonia (Cristiana Capondi) è una donna borghese molto innamorata di suo marito Massimo (Luca Argentero), quando perde la vita in un incidente stradale, scopre che l’uomo aveva una relazione con Michele (Eduardo Scarpetta). Devastata dalla notizia Antonia si ritrova a indagare sulla vita segreta del marito e stringe un’amicizia inaspettata e coinvolgente proprio con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici che erano per Massimo quasi una seconda famiglia. C’è un delicato equilibrio tra commedia e tragedia, fondamentali nello sviluppo della storia sono i personaggi minori, che sanno dare sostanza a tutti gli episodi che comunque ruotano intorno alla coppia Antonia-Michele. Coinvolgente la colonna sonora. Mina canta “Buttare l’amore”, brano originale che ci accompagna per tutta la serie, entra in testa anche “Mil Pasos” di Soha. La serie merita ed è appassionante, ti rimane appiccicata addosso e soprattutto ti fa venire voglia di frequentare quella raffazzonata comitiva di casi umani che si incontra tutti i giorni sul terrazzo di Michele.