Insomma alla fine non andremo ai Mondiali. Ancora non ci posso credere. Già nel 2018 fu doloroso guardare gli altri giocare, ma adesso fa troppo male. Il gol di Trajkovski ha aperto ferite, ma bisogna analizzare quello che è successo a Palermo con razionalità: se giochi così contro la Macedonia ci sta che puoi essere trafitto al 92′ anche se in linea generale non te lo meriti per com’è andata la partita. L’Italia guarderà gli altri nel Mondiale più strano di sempre. A novembre, a 40 gradi, in Qatar. Però per quanto assurdo avrei voluto esserci, come tifoso e come italiano. Invece anche questa volta ci appassioneremo alle gesta degli altri. Con amarezza. Uscire al primo turno di play off è una delusione troppo grande, ma almeno non abbiamo prolungato la nostra agonia. Se non riesci a battere la Macedonia meglio farsi da parte subito.

Uscire da Campioni d’Europa in carica, dopo tutto quello che abbiamo vissuto quest’estate è ancora più assurdo. Inverosimile. Del futuro di Mancini o di Gravina poco mi importa, so solo che il calcio italiano non ha più appeal e che i giocatori italiani non giocano, so che i nostri club preferiscono gli stranieri agli italiani solo per questioni di costi e che da noi un classe 1998 è considerato ancora un giovane che deve farsi le ossa quando negli altri campionati fanno giocare i 2003 ed i 2004. Nel frattempo mentre mi lecco ancora le ferite penso che in Qatar sarà un altro torneo senza di noi, senza l’ansia dei sorteggi, senza casa azzurri, senza pathos, senza le convocazioni, senza le discussioni e senza gli azzurri. Quando mi riprenderò proverò anche ad elaborare un pensiero più complesso, ma al momento la rabbia prevale su tutto il resto.