Doc – Nelle tue mani è la serie italiana ambientata in un ospedale che più mi ha preso. La Rai ha prodotto questo medical drama puntando sul grandissimo impatto emotivo. Luca Argentero è bravissimo ed in queste due stagioni viene fuori tutto il suo talento. La sceneggiatura e la qualità delle storie convince. Il modo di raccontarle è forte, potente e ti rimane dentro. La struttura narrativa è molto simile a quella del dr. House però questa rivisitazione italiana riesce ad essere molto accattivante. La seconda stagione appena conclusasi è ancora più intensa, anche perché si pesca a mani basse dall’attualità. Rivivere l’incubo del covid dal punto di vista dei medici è stata un’esperienza segnante.

Doc ha una dimensione molto alta grazie anche ad un’attenta scrittura. La serie è prodotta da Lux Vide e diretta da Beniamino Catena e Giacomo Martelli, sorretta dalla convincente sceneggiatura di Viola Rispoli e Francesco Arlanch. La serie prende ispirazione, soprattutto nella prima stagione, dalla vita del medico Pierdante Piccioni e la perdita dei suoi dieci anni di memoria. Gli ascolti hanno premiato questa fiction soprattutto per la capacità di Luca Argentero di aver costruito un personaggio fortemente empatico nei confronti del pubblico. Il cast è di livello, il talento degli attori è un fattore anche se la selezione è stata poco realistica. I dottori sono tutti belli e giovani e questo stride un po’ con il realismo narrativo e con quello che si vede ogni giorno in una corsia di ospedale, la storie d’amore che vivono i medici fanno parte del melò emerso e sono funzionali. Doc però diventa un prodotto vincente soprattutto grazie alle emozioni che sa raccontare ed alla suspense che ne scaturisce. Le malattie e le ospedalizzazioni angosciano il telespettatore però durante la puntata siamo tutti fiduciosi perché sappiamo che storto o morto Andrea Fanti ci salverà.

Classificazione: 1 su 5.