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Tolo Tolo è un film che ha diviso molto. Il botteghino non lo ha premiato come campione d’incassi al contrario di quello che succedeva ogni volta che Zalone si ripresentava nelle sale. Critica e pubblico parlano del film in maniera contrastante. O piace o non suscita emozioni.  L’effetto passaparola non si è scatenato. Tolo Tolo è diverso dalla precedente filmografia di Luca Medici, non si cerca la risata ad ogni costo ma più il sorriso amaro.

Cambia il campo da gioco e tratta un argomento caldissimo come l’immigrazione ribaltando il punto di vista. Checco anche se ambienta il film in Africa ci parla dell’Italia. Di un paese che respinge e non accoglie chi sta in difficoltà, non per forza gli immigrati ma soprattutto chi sta un passo indietro, italiani compresi. E’ un film razzista che prova a far capire la stupidità del razzismo.

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Critica, sarcasmo ed ironia verso un paese poco ospitale che cavalca più la pancia che la mente. Lo spirito del racconto è fiabesco ed alla fine si sconfina quasi nel musicarello con una strigliata d’occhio a Mary Poppins. Tolo Tolo mette a nudo i difetti dell’Italia, sottolinea i suoi balzelli ed il suo essere impietosa verso i deboli ed indulgente verso i forti.  Bellissimo il cameo di Nicola Di Bari e la colonna sonora in generale, sia i pezzi nuovi di Zalone che quelli della nostra tradizione classica italiana. Tolo Tolo però merita comunque di essere visto. Si tratta di un film attuale e moderno. Un film strano, delicato, fiabesco, stereotipato, divertente ed amaro. Comunque sopra le righe, potrebbe risultare stucchevole ma assolutamente da vedere.