Maradona è Maradona. Alle volte è anche difficile raccontare la parabola di un uomo che con il calcio ha saputo illuminare ed ergersi ad una dimensione di mito. Mito e non santo. Dio pagano con le sue umane debolezze che addirittura ne hanno minato la carriera. Un calciatore, seppur bravo nell’arte pedatoria, può diventare un’icona mondiale immortale se non fosse stato Maradona?
Il documentario di Asif Kapadia sull’ascesa (e la caduta) del mito del pallone arriva dritto al cuore di chi lo vede. Tra immagini private, interviste inedite, ritratti di vita personale, ci porta a scoprire l’anima più fragile del giocatore diventato leggenda. Diego ed il suo conflitto con Maradona. Una partita durissima dove Diego viene schiacciato e pressato da Maradona e dove Maradona prova a far emergere Diego. Nel documentario del premio Oscar Kapadia c’è la summa di oltre 500 minuti di girato inedito che ne impreziosiscono il racconto.
Napoli è protagonista, anzi co-protagonista. Una città che esalta e fagocita lo spirito di Maradona che oscilla tra Masaniello e Che Guevara. Maradona parla al cuore di un popolo che cerca un riscatto, anche se solo attraverso un pallone. Maradona esalta Napoli e Napoli esalta Maradona. Ma il prezzo da pagare è troppo alto.
Una battaglia. Una guerra. Una resa. Si contano le vittorie, poche ma bellissime. Ma anche le sconfitte. I turbamenti, la camorra, la droga, il tunnel buio da dove è difficile uscire. Napoli copre Maradona, ma Napoli ne impedisce anche la fuga dal baratro. Evita la redenzione del mito, ma ne sancisce anche l’immortalità.
Diego ha cambiato per sempre il Napoli e Napoli. Ma anche Napoli ha cambiato Maradona. Un’escalation che renderà Diego vittima dei suoi eccessi e prigioniero della sua stessa vita. Fernando Signorini, Ciro Ferrara, Cristiana Sinagra, Claudia Villafane, la sorella. Le voci narranti sono quelle di chi lo ha amato veramente ma ne è rimasto travolto.
Italia ’90 e quella maledetta semifinale tra Italia e Argentina allo stadio San Paolo ne sanciscono la fine come protagonista attivo del calcio giocato. Poi solo piccoli tentativi di rialzarsi conditi solo da ulteriori cadute. Un documentario che lascia un velo di tristezza, ma fa anche comprendere quando Diego sia più di tutti gli altri. Gli eccessi lo hanno solo reso debole, ma non ne hanno impedito la clamorosa ascesa da essere umano dotato di talento eccezionale in uno sport popolare come il calcio a eroe semidivino.