Ma Carlo Cracco davvero si è messo a fare la pizza? Sul web girano foto di una pizza che sembra solo una caricatura di quella che qui a Napoli è la regina della nostra ristorazione. La pizza è l’alimento povero per eccellenza, lo street food ante litteram, il pasto frugale per antonomasia. Che c’entra la pizza nel menu del nuovo ristorante di Cracco in Galleria a Milano? Niente. Ed infatti non c’è… Basta guardarlo ed accorgersi che la pizza non è contemplata.
Ecco grazie agli amici di Scatti di Gusto che hanno provato il locale – che è aperto da pochi giorni – ci accorgiamo che con i famosi 16 euro che dovrebbe costare la pizza non ci paghi neanche il guardaroba o la mancia del cameriere. Fatta questa sacrosanta premessa scopriamo che la pizza è invece presente nel barbistrot sempre griffato Cracco in Galleria. Mi dispiace per i miei amici pizzaioli che recentemente sono stati premiati dall’Unesco per la loro arte che è diventata patrimonio dell’umanità ma anche la fantomatica pizzaCracco ha sicuramente una sua dignità. Ma potete mai pensare che uno chef stellato possa proporre ai suoi clienti una porcheria o una pietanza che non sia il frutto di sperimentazione e bilanciamento del gusto e degli ingredienti? La rivisitazione gourmet della pizza alla Cracco è – diciamo così – un omaggio alla nostra tradizione e sfrutta un impasto particolare ai cereali con una preparazione dei pomodori diversa per cottura e consistenza che insieme alla mozzarella viene riproposta in modo particolare. Detto questo prima di giudicare bisogna sempre provare ed assaggiare, ce lo dicevano le nostre nonne quando non volevamo mangiare le verdure, e non vedo perché questa antica e saggia esortazione non dovrebbe valere anche per questo snack che servono al bar di Cracco in Galleria a Milano. Quindi piena fiducia a Cracco che pepr avere successo e per far parlare di sé ha bisogno anche della nostra cara pizza napoletana…
luciopengue 