raiola

Grazie Mino Raiola. Caro Mino personalmente ti ringrazio per averci aperto gli occhi. Ci voleva uno come te: guascone, antipatico quanto basta e business man spericolato ma non sprovveduto per farci capire che stiamo nel 2017 e che tutto sta cambiando alla velocità della luce. Alle volte nella vita le cose sono davanti a te e fai fatica a vederle, poi arriva all’improvviso uno schiaffo o un pugno nello stomaco per farti aprire definitivamente gli occhi. Basta con questa solfa trita e ritrita delle bandiere, della maglia o del senso di appartenenza. Basta! Il calcio è bussiness, il calcio è denaro, il calcio è un prodotto da piazzare. Il cuore, il sentimento, la passione sono sovrastrutture che ci siamo inventati o che abbiamo fatto finta potessero essere la vera essenza di uno sport che non ha nulla di nobile. La tua decisione di non rinnovare Donnarumma con il Milan cinese è la summa perfetta di quello che oggi è uno sport che non è più sport. Il sentimento in questo calcio moderno non esiste più. I tifosi sbagliano ad appellarsi al bacio della maglia, a credere di sentirsi parte di un qualcosa. I tifosi oggi sono solo dei clienti. Il calcio è solo uno strumento di potere ed un ottimo veicolo commerciale. Il tifoso è solo un cliente globalizzato. Il prodotto Donnarumma funziona più al Real o allo United, quindi hai fatto bene a non accettare il faraonico rinnovo da 5 milioni all’anno di Fassone per il tuo assistito da poco diciottenne. Presto non esisterà nemmeno più il campanile. Ci saranno delle simpatie, il tifo non esisterà più nella nostra accezione più tradizionale del termine. Lo stadio sarà frequentato da figuranti o da persone che affolleranno gli spalti solo dopo aver consumato un drink o essere passati dallo store official. Mino Raiola è il nuovo Amerigo Vespucci del mondo della pedata. Ci ha aperto un mondo. La sua filosofia sarà metabolizzata da tutti gli attori che recitano in questo ovattato e remunerativo palcoscenico. Ed è inutile che i tifosi del Milan oggi si arrabbino, domani capiterà ad altri supporters di altre squadre vivere la medesima situazione. Bisogna solo farci l’abitudine e capire che quello che conta non sono i soldi, che già prima giravano in maniera copiosa. Quello che conta oggi è il potere, il potere di spostare, di decidere, il potere di sorprendere. Ecco Raiola in questo momento è l’attore più potente sulla scena. Ma presto ce ne saranno di altri pronti a rubargli la scena, ma Mino sarà stato il primo…