Al netto di tutto quello che è successo a piazza San Carlo di Torino che ha provocato in me un gran dolore cerco di spiegare qui in questo mio spazio libero alcuni motivi per i quali i tifosi di tutte le altre squadre hanno giustamente festeggiato la sconfitta della Juve in Champions. Ripeto non voglio generare finti ed esagerati moralismi in chi mi legge o dita puntate contro come se fosse la Santa Inquisizione. In Italia la patria del politically correct vorremmo mettere tutto in binari allineati del buonismo sfrenato inculcando la dottrina del “in Europa bisogna tifare per le squadre italiane”. Teoria giustissima in linea teorica ma che poi si va a scontrare con la quotidianità, ma sopratutto con la pancia del Paese.
Chi vince sempre è antipatico di natura! Figuriamoci una squadra che vince sei scudetti consecutivi. Dominando i campionati e sbeffeggiando gli avversari. La Juve vince e lo fa anche con la spocchia di chi lo fa per abitudine consolidata. Vince e si annoia, non festeggia nè Coppa Italia nè scudetto. Antipatica perchè non vuole lasciare neanche le briciole agli altri. Vincere è l’unica cosa che conta? Ed allora quando perdi, cosa anche abbastanza rara, devi tenerti anche gli sfottò.
Il Calcio è la cosa più utile tra quelle inutili. E’ il primo argomento di conversazione tra due sconosciuti. Il calcio è passione, è campanile. Il calcio è tutto e niente. Il calcio ci fa arrabbiare e gioire. Il calcio ci fa schierare, il calcio divide e se ti schieri con la Juve sai già che farai una vita di successi, vincerai spesso e dimenticherai cosa vuol dire la sconfitta. Quindi grazie Real che hai fatto provare ai bianconeri un calice amaro che spesso bevono gli altri.
Si è sempre meridionali di qualcuno. La Juve in Italia vince sempre passeggiando nel novanta per cento delle gare. Spesso è talmente più forte delle squadre che affronta che sembra quasi che gli altri si scansino. Però poi trovi sulla tua strada il Real che fa con te quello che tu fai tutti i giorni a queste latitudini. Perdere quando vinci sempre fa ancora più male.
Godere degli insuccessi degli altri è da perdente? Però è sempre godere. Sentimento umano piacevole in una vita fatta di tanti bocconi amari. Non è come godere di una tua vittoria ma è pur sempre godere.
Chi vince sempre sta sulle palle ed è un fatto a pelle, quasi irrazionale. Non vedi l’ora che inciampi per poterlo riportare alla dimensione umana. Le lacrime per una sconfitta sono quelle che danno più soddisfazione per chi non appartiene al tuo schieramento. Non suscitano compassione ma soddisfazione! Poi anche in versione mitologica la caduta degli dei fa sempre un certo rumore.
Capitolo a parte merita il discorso Higuain. Questo capitoletto vale per i tantissimi tifosi del Napoli. Se in estate vedi che la tua rivale più odiata si prende il tuo campione per il quale hai pianto di gioia insieme a lui fino a pochi giorni prima è normale che tutti i punti che precedentemente ho enucleato si amplificano. Il ratto del tuo Campione è stato un colpo al cuore. E quando è il cuore ad essere coinvolto non esiste ragione. Esiste la pancia. La pancia anche va assecondata. La pancia del tifo non poteva permettere che il suo ex adorato Campione sollevasse quella Coppa. E per questo ha gioito. Ha festeggiato, e lo ha fatto di cuore, con impeto. Gioia spontanea ed incontrollata. Non sono stati pochi a festeggiare. Qualcuno ha anche esagerato, se aveva nel cassetto qualche fuoco pirotecnico lo ha sparato. Come si fa a Capodanno quando si sparano i fuochi nel giorno della festa più triste dove ci mettiamo a piangere allo scoccare della mezzanotte pensando all’anno che se ne va via, alle emozioni che abbiamo vissuto e che non rivivremo mai più. Si piange, ma si brinda anche e si spara. Chi non ne ha capito il senso dello spettacolo pirotecnico del post Champions all’ombra del Vesuvio o è cieco o è in malafede.