Sapete quali sono le frasi che maggiormente mi infastidiscono? Non si può fare! Questo non lo devi fare!!! La politica dei divieti mi ha sempre fatto girare le palle. Da sempre. Come filosofia di vita non mi piace chi mette i bastoni tra le ruote. Mi piace invece chi vuole chi vuole fare, anche se fa in maniera sbagliata. Ho sempre odiato chi si nasconde dietro un semplice NO ed adorato chi si batte per un complicato SI. Ora non voglio neanche entrare nel merito politico che ha spinto la sindaca di Roma a boicottare in tutti i modi la candidatura della Capitale per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2024. Non voglio entrare nel merito del braccio di ferro tra Comune, Pentastellati e Coni. Ma capisco l’amarezza di chi ha incassato un inspiegabile No. Dire no è un’ammissione di colpa, dire No è un trincerarsi dietro la paura. La paura di sbagliare. Chi fa sbaglia, è un luogo comune ed un concetto molto semplice. Ma cosa c’è di più bello del Fare? La spada di Damocle dell’errore deve essere uno sprone, non un ostacolo. Dire no è una palese ammissione di colpa. Ci sarebbe stata la corruzione? Forse, ma non ne abbiamo la certezza. Ci sarebbero stati sprechi? Forse, ma non ne abbiamo la certezza. Dire no è precludersi una possibilità ed un successivo vivere di rimpianti per l’occasione sprecata. Mi aspettavo più coraggio. Mi aspettavo un ragionamento del tipo: vediamo che sai fare, stupiscimi! Sarebbe stato molto più coraggioso dire di Sì che di No. Quindi con quei falsi sorrisini da professori non beatevi di aver fatto la scelta giusta, questo ennesimo No è solo il frutto della scelta più facile, e come voi ben sapete a me le cose facili non piacciono per nulla…
La politica del no e del non si può fare mi ha sempre fatto innervosire…
