La pastiera tutto l’anno è uno dei effetti indesiderati della globalizzazione. Sinceramente è un dolce che adoro, ma vi posso garantire che mi piaceva di più quando si mangiava solo a Pasqua. Si aspettava un anno intero per potersela gustare già dal Giovedì Santo. La preparazione delle pastiere era un rito a cui dovevano collaborare tutti i componenti della famiglia. Le cucine napoletane erano messe sottosopra da uova, grano e farina e l’odore dell’impasto con quell’inconfondibile profumo di acqua di fiori d’arancio ti inebriava. Quando tutto era pronto e le pastiere facevano bella mostra sulla tavola si aspettava con trepidazione l’infornatura. Operazione delicatissima da cui derivava la pace e la serenità della Pasqua per tutta la famiglia. Temperatura e grandezza della pastiera erano variabili da tenere in conto. La cottura giusta era alchimia pura. Si iniziava nel primo pomeriggio e si finiva a notte inoltrata. Perchè mica si preparava una sola pastiera, bisognava soddisfare le esigenze di tutta la famiglia e degli amici. C’era una sorta di gara e competizione su chi la faceva più buona. La ricetta della pastiera era una una sorta di segreto di famiglia che veniva tramandato e custodito di generazione in generazione.
Ora invece lo sfizio della pastiera te lo puoi far passare ogni giorno. Tutte le pasticcerie, non solo napoletane le vendono durante tutto l’anno, anche d’estate. Non solo a Pasqua, ma anche a Ferragosto ed a Natale. La pastiera ormai non si prepara più, ma si compra. Le pasticcerie la vendono a peso (d’oro) e spesso usano preparazioni industriali che ne sviliscono il sapore. Sembrano tutte uguali, mentre prima la pastiera cambiava a seconda della mano di chi la preparava.
Cenni storici: La pastiera ha origini antichissime, si narra che Maria Cristina di Savoia, figlia di Maria Teresa D’Austria, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati “la Regina che non sorride mai” una volta assaggiata una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere. A quel punto il Re esclamò: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”.
Ora invece possiamo sorridere sempre, ma mi domando non era più bello aspettare fino a Pasqua?