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Ma sarà vero che i giovani di oggi non vogliono fare un cazzo? Secondo me sono talmente indaffarati a fare altro che poi si dimenticano di fare le cose importanti. Quindi non è che non hanno voglia, ma solo che stanno sempre con il cellulare in mano, scrivono, chattano, giocano. Se pagassero per queste attività ci sarebbe una generazione di nuovi ricchi. È solo una tendenza, magari passerà. Forse la colpa è anche dei nostri genitori. Hanno fatto i sacrifici, hanno conservato, hanno fatto in modo che il percorso non presentasse ostacoli. Per me hanno fatto bene, meglio pedalare in discesa o in pianura che in salita. Però poi mi viene in mente un’intervista di Rocco Siffredi, sì proprio lui, che parlando della sua ricchezza e del fatto che stesse vivendo una vita da agiato ha rivendicato il fatto di spendere la gran parte dei suoi guadagni. “Non voglio lasciare troppo a mio figlio perché altrimenti non capisce il vero valore del sacrificio e della vita e mi diventa un coglione”. Che saggezza il buon Rocco che oltre a fare il lavoro più duro del mondo si dimostra un ottimo educatore!