La scomparsa di Ornella Vanoni, avvenuta a 91 anni per un arresto cardiocircolatorio nella sua casa di Milano, segna la fine di un’era. Magica e dissacrante, Ornella era una diva che non ha mai temuto di mostrarsi nelle sue fragilità: un mix raro di eleganza, ironia e verità. I ricordi fioriscono ovunque, dai programmi tv – come le sue domeniche a Che tempo che fa – alle note dei grandi successi che l’hanno resa immortale.

Dotata di una voce profonda, a tratti malinconica, ha attraversato generi e decenni, collaborando con artisti leggendari e raccontando l’amore, la solitudine, la vita con una sincerità disarmante. Era una ribelle con il garbo di una signora, un’anima fragile ma pungente. In un’intervista aveva ammesso di non temere la morte: «Capirò quando sarà arrivato il momento, quando non servirò più alla vita».

Vanoni lascia un’eredità potente: non solo una vasta discografia e milioni di dischi venduti, ma un modo di essere artista che ha sempre sfidato le convenzioni, una presenza autentica che ha saputo restare vera fino alla fine.