Novantanove anni. Il Napoli compie oggi quasi un secolo di vita. Un numero che pesa come una storia, ma vola leggero come un sogno. Era il 1° agosto del 1926 quando, in una città sospesa tra cielo e mare, nasceva una squadra destinata a diventare molto più di una realtà sportiva. Una fede. Una lingua. Un’identità collettiva.

Da allora, il Napoli non ha semplicemente giocato a calcio: ha acceso i cuori, ha unito generazioni, ha portato orgoglio in un Sud spesso dimenticato. Ha fatto piangere e sorridere. E ogni lacrima, ogni gioia, è rimasta incastonata nella memoria di chi, da sempre, indossa l’azzurro come una seconda pelle.

Novantanove anni di emozioni, di ascese gloriose e cadute dolorose. Da Sallustro a Maradona, da Hamsik a Kvaratskhelia. Dallo scudetto dell’87 a quello del 2025, passando per fallimenti, rinascite, sogni europei e notti da brividi.

Il Napoli è la squadra che ha regalato il riscatto di Diego, l’urlo silenzioso di un popolo che per una volta si sentiva al centro del mondo. È il club che ha insegnato che si può cadere in Serie C ma rialzarsi con dignità. Che l’amore vero non si abbandona mai. Nemmeno nei giorni più bui.

E poi, c’è Napoli, la città. Che con la sua squadra ha un legame che va oltre la logica, oltre il risultato. Qui il tifo è sangue, è voce nei vicoli, è festa improvvisata, è bandiera stesa tra due balconi. È un ragazzo che scrive “Napoli” sui muri e un vecchio che racconta a suo nipote chi era Careca. È un amore che non chiede nulla in cambio, solo di poter continuare a credere, sempre.

Oggi, 1 agosto 2025, Napoli si ferma un attimo. Guarda indietro con gratitudine, e avanti con speranza.
Perché tra un anno saranno 100. E sarà storia grande, di quelle da raccontare piano, come una poesia che nasce dal cuore.

Ma oggi, anche senza torta né candeline, c’è solo una frase da dire, semplice e assoluta: Buon compleanno, Napoli.
Il popolo dal cuore azzurro sarà sempre con te.