Non è un miracolo, chiariamolo subito. Lo scudetto del Napoli è il frutto del lavoro. La narrazione di questa impresa sportiva deve essere chiara. Vincere si può, ma per farlo c’è bisogno di programmazione, lavoro e dedizione. Un messaggio chiaro a chi cerca scorciatoie. Lo sport alle volte è la metafora della vita e questo scudetto ci ha insegnato che per quanto puoi fare bene e ti applichi gli ostacoli ti si presenteranno sempre davanti e per superarli devi essere determinato. Poi c’è la vittoria che è la somma di tanti fattori. Anche del culo. Il Napoli è stato anche fortunato, ma questa componente indecifrabile è presente nel percorso di ognuno.

Il Napoli ha meritato lo scudetto.

Questo è un altro punto imprescindibile di questo ragionamento che tende ad analizzare il torneo degli azzurri. Stare in testa per 24 giornate e collezionare 17 cleen sheet non è un bilancio da poco. Finire davanti all’Inter che disputerà la prossima finale di Champions League un altrio enorme punto di merito.

Fortuna ci vuole sempre nella vita, ma devi andartela a prendere. Ed anche con forza. I meriti di questo Napoli sono tanti ed è anche difficile dividerli per tutti quelli che hanno contribuito a questo traguardo. Una menzione particolare ad Antonio Conte. Gli si potranno fare tanti appunti, non bisogna mai credere di avere la formula dell’infallibilità. Conte ha fatto delle scelte per puntare al suo obiettivo finale, ad alcuni sono piaciute ad altri no. Molti lo criticano solo perché il suo modo di porsi è molto particolare. Conte è un vero condottiero, seleziona i suoi uomini pretendendo solo persone attorno a lui che credono nel suo progetto e sono disposti al sacrificio ed all’obbedienza. Se credi nel suo metodo sei sicuro di poter andare oltre i tuoi limiti. Ecco questo Napoli non è frutto del caso, anche se è andato oltre i suoi limiti.