Il campionato è finito e le emozioni vissute in questi ultimi mesi sono incredibili. A Napoli non si sta tranquilli, mai. La partenza ad handicap, il vortice di giocatori, l’esonero di Milicic, l’allontanamento di Llompart, la rivoluzione tecnica e tattica, i ritorni di Pullen e Zubcic, Valli in panchina, la dinasty in società e il passaggio di proprietà con la cordata Rizzetta che al momento ha acquisito il 66.6% della società.

Il futuro prossimo


A Napoli non ci si annoia mai, specie di questi tempi. Chissà come sarà il futuro del nuovo Napoli Basketball. Alle nostre latitudini ne abbiamo viste di tutti i colori e forse anche per questo l’arrivo della proprietà a stelle e strisce non ha scaldato ancora i cuori. A livello mediatatico il nome di Shaq è stato importante e i ed ha avuto una risonanza mondiale, anche troppa rispetto alle concrete possibilità di vedere l’ex centro dei Lakers seduto in prima fila alla Fruit Village Arena. Cosa succederà da qui a qualche settimana? Si aspetta con un attegiamento di vigile attesa.
Contro Trento, nell’ultima uscita stagionale, al PalaBarbuto si è assistito al ringraziamento del popolo del basket alla famiglia Grassi. Un saluto sincero e toccante. Federico e Vito si sono presi il giusto applauso della curva. Al momento Graded, che ha interessi e si è impegnata insieme ad Italstage nel progetto per la costruzione di AreNapoli è soggetto interessato a quello che avverrà nella stanza dei bottoni.

Rizzetta Group

Rizzetta ha intenzione di rilevare la restante quota della società. Grassi invece sta valutando le giuste contromosse. Sarà una partita a scacchi. Qualche carta bollata volerà, con una sicurezza però: il futuro del basket azzurro ripartirà dalla serie A e dall’entusiasmo mai sopito dei tanti appassionati che non hanno saputo rinunciare anche quest’anno ad affollare gli spalti e sostenere una squadra che è stata croce e delizia. Tempo per costruire un nuovo progetto c’è. Ovviamente si ripartirà dall’organigramma societario e poi a scalare si metterà mano allo staff tecnico.

Napoli Basket, una stagione tra colpi di scena, scacchiere e sogni americani