Se perdi contro Pistoia e Cremona all’andata ed al ritorno meriti di retrocedere. Questa è la legge dello sport, dura ma giusta. Il finale contro Cremona è amaro più di quello con Pistoia. Nelle fasi clou del match il NapoliBasket sparisce e quello che balza agli occhi è l’inesistente capacità al problem solving.

Gli ultimi due minuti sia alla Fruit Village Arena contro Pistoia che a Cremona sono stati da brividi. Scelte sbagliate e tiri presi senza criterio. Senza contare la scarsissima propensione alla difesa, individuale e di squadra. Dare colpe a che serve? È andata così e bisogna avere la forza di accettarlo e ripartire. Adesso il cammino è in salita, mancano 9 partite e le prossime due in casa sono contro Bologna e Milano. In mezzo c’è il derby, a Scafati.

L’illusione di poter ottenere la salvezza era stata forte, adesso alla luce degli ultimi risultati ormai le possibilità di rimanere nella massima categoria si sono ridotte drasticamente. Nessuna squadra in nessuno sport professionistico è mai riuscita nell’impresa di salvarsi dopo una partenza 0-11. E probabilmente così continuerà ad essere. Napoli ad un certo punto ha avuto la possibilità di entrare nella storia. Poi purtroppo sono tornati i fantasmi e l’hype mentale è svanito riportando tutti sulla terra.

Tecnicamente è una squadra che non difende e se non lo fai paghi a tutte le latitudini. Capitolo arbitraggio, casalingo quasi come la telecronaca che ho silenziato forse troppo presto. Ma sono solo due sfumature inutili da raccontare in una prestazione che aveva illuso per 38’. L’infortunio di Green è stato pesante, togliendolo dal campo in un momento del match delicato, ma è solo un esercizio retorico cercare comodi alibi. Adesso sarà importante che la società non si disunisca e continui a credere nel progetto. Il PalaEventi può essere una prospettiva incredibile per questa città, ma senza una squadra in serie A ha poco senso.