A.P e D.P. La stagione del NapoliBasket la riassumerei con questi due acronimi. Prima dell’arrivo di Jacob Pullen e Dopo il suo ritorno in maglia azzurra.
Il bilancio di due vittorie su tre incontri disputati, con la sconfitta di Varese decisa da alcuni episodi che sono girati male e dalla prova al di sotto degli standard di Pullen, fa capire che Napoli adesso può giocarsela fino alla fine per mantenere la categoria.
Pullen ha portato leadership, punti, follia in una squadra che era piatta. Green, Bentil e Pangos sono giocatori veri, atleti abituati a competere in squadre con obiettivi di vittoria, ma non hanno alcune caratteristiche che alla Napoli dei canestri mancavano come il pane.
Pullen è tornato in città in “Missione per conto di Dio“. I Blues Brothers avrebbero apprezzato il piglio con il quale Jacob, americano di Georgia, sta affrontando questo ritorno a Napoli. Gli piace vestire i panni dell’eroe e non esita a mostrare i muscoli e l’orgoglio ogni volta che gli viene data parola.
Un valore aggiunto in una corsa dove le altre squadre sembrano piatte. Pistoia e Cremona hanno poco talento e sono in un momento negativo. Napoli inseguendo da dietro ed avendo metà roster che ha poca memoria della sconfitta, per il fatto di essere arrivato a stagione in corso, ha alcuni piccoli vantaggi da sfruttare.
Al momento la squadra di Valli sta sempre scalando il monte Everest però l’impresa oggi non sembra più così impossibile, basterebbe solo rimanere concentrati, salire senza fretta e con grande concentrazione evitando scivolate o le posibili slavine.