
Lo voglio chiarire subito. A me Non ti Pago di Edoardo De Angelis è piaciuto. Non è uguale alla versione di De Filippo che abbiamo divorato per anni. E quindi? Non lo trovo un difetto. Anzi. Sergio Castellitto nei panni di Ferdinando è credibile e catalizzante. Tutto il racconto ruota intorno alla sua lucida follia. Quello che per gli altri è pazzia per lui è legge. Dopo Natale in casa Cupiello e Sabato, Domenica e Lunedì, trasmessi rispettivamente nel 2020 e nel 2021 si chiude la trilogia omaggio di De Angelis a de Filippo con Non ti pago sempre con Sergio Castellitto che si eduardizza. Critica, pubblico ed esponenti del mondo dello spettacolo hanno pareri molto discordanti. Molti hanno puntato il dito contro alcune scelte del regista che non appartengono all’opera originale come il pappagallo parlante, la ciuccia alata o i balletti del protagonista. Il cast è di grande livello. Oltre a Sergio Castellitto il film è interpretato anche da Maria Pia Calzone, nei panni di Concetta, la moglie del protagonista, Pina Turco, Giovanni Ludeno, Gianluca Di Gennaro, Angela Fontana (una delle gemelle protagoniste di Indivisibili) nei panni di Margherita e Giovanni Esposito, che interpreta con la giusta dose di ironia l’avvocato Lorenzo Strumillo. Bello vedere sulla stessa scena anche la dinastia dei Casagrande. Infatti oltre a Maurizio nel ruolo del prete c’è anche Antonio Casagrande, venuto a mancare l’anno scorso, nei panni di Don Saverio.
Quando ascoltiamo le cover di canzoni importanti ci colpiscono di più quando sono diverse dai pezzi originali. Riprodurre fedelmente rovinerebbe il momento. L’artista deve rispettare l’originale, ma cercare anche di farlo suo. Per questo mi è piaciuto il Non ti Pago di De Angelis, il regista lo alzato di un tono rendendolo più leggero. Una trasformazione verso il surreale che rende la commedia anche divertente. La follia e la razionalità che si intrecciano in modo particolare risultano vincenti rispetto a questo rifacimento dell’opera di De Filippo.