Raffaella Carrà è l’immagine iconica di un’Italia che si è saputa far conoscere nel mondo. Il 18 giugno 2023 avrebbe compiuto 80 anni. Daniele Luchetti insieme a Cristiana Farina, Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio rende omaggio a “Raffa” in una docuserie di tre puntate in onda du Disney +. Un atto d’amore verso una grandissima artista che ha lasciato il segno nella vita di tutti gli italiani. Un racconto intenso dedicato alla più grande showgirl che abbiamo mai avuto. Entrava nelle nostre casa con discrezione, attraverso al sua arte. Ed era sempre la benvenuta. Raffaella Carrà manca. C’è il suo percorso, non solo quello che si consumava sotto i riflettori, ma anche il ritratto di Raffaella Pelloni, il suo nome all’anagrafe, la donna che custodiva gelosamente il suo privato. Ognuno dei tre episodi ha dei riferimenti precisi alle fasi della sua carriera:

  1. Lella, le sue origini, le passioni giovanili, i tanti tentativi di sfondare nel mondo dello spettacolo, l’esordio nel 1970 con Canzonissima.
  2. Rafaela, gli anni del successo internazionale, soprattutto in Sudamerica e Spagna, e anche gli anni del consolidamento professionale, personale e la definitiva maturazione.
  3. Carrà, dagli anni Novanta in poi, dall’evoluzione ultima della sua carriera fino alla malattia nascosta agli amici ed al suo pubblico.

Molte le testimonianze dirette per raccontare la vita di Raffaella. Fiorello, Bob Sinclair, Enzo Paolo Turci, Renzo ArboreLuca SabatelliNick CerioniTiziano FerroLoles Leon, Paola Dee. Ammiriamo la sua ascesa e la sua umanità. L’unica concessione che la docuserie fa alla vita privata di Carrà sta nei due suoi amori più noti e diametralmente opposti: Gianni Boncompagni e Sergio Japino. L’impressione è che tre puntate siano poche per raccogliere e divulgare tutto quello che ha fatto Raffaella Carrà. Questa docuserie sembra un antipasto rispetto a tutto quello che avremmo volentieri divorato. Il racconto è volutamente parziale e lascia con l’amaro in bocca per come termina con questo senso del sospeso che avremmo colmato con grande piacere.