Closer è un film di Mike Nichols del 2004 che ho rivisto recentemente. A tanti anni di distanza fa ancora effetto ed apre sempre a diverse riflessioni. Tratto da un’opera teatrale di Patrick Marber, è la storia, ambientata a Londra, di quattro persone, due uomini e due donne, le cui vite si scontrano generando, volontariamente o casualmente, una sequenza a catena di relazioni, flirt, bugie, tradimenti, gelosie, sesso, che mette in luce la vacuità e la debolezza dei legami amorosi. Romanticismo, materialismo ed egoismo si mischiano a piacere e dolore. L’amore, il possesso, l’abbandono sono i temi portanti della pièce.

Il cast esalta il film. Julia Roberts, Jude Law, Natalie Portman, Clive Owen sono 4 star che mischiano le coppie come se fossero in un mazzo di carte. Relazioni nate da colpi di fulmine, Dan ed Alice e Larry ed Anna, portano avanti due rapporti intensi al limite del morboso. Inganni, confessioni, gelosie, bugie ed illusioni sono l’humus della natura umana. “Chi ama a prima vista tradisce ad ogni sguardo” e questo implica che prima o poi tutti tradiscono tutti autoassolvendosi per poi confessare in modo diretto o mentendo per andare avanti. Sembra che la felicità si basi unicamente su menzogne o apparenze da salvaguardare. I dialoghi sono diretti, crudi ed arrivano subito, come un cazzotto nello stomaco. Il linguaggio sa essere volgare, ma a tratti anche delicato. “I can’t take my eyes off of you” apre e chiude il film ammiccando al fatto che ci s’innamora dei particolari, eterei, indecifrabili che ci colpiscono guardando il partner.

“Perché me l’hai detto?”

“Perché non volevo mentirti!”

“Perché?”

“Perché ti amo.” 

Ecco il punto: l’amore o la verità? L’ immutabilità di una fotografia o il freddo scontro di due amanti delusi l’uno dall’altro? Quanto conta la sincerità in un rapporto intimo? Interrogativi taglienti e scabrosi. Il film è senza una sola scena di nudo, ma è estremamente scandaloso per i temi e per i dialoghi, mai per le immagini. Il sesso è importante ed è la manifestazione più brutale dell’amore, non per questo è la più vera. Si aprono mille interrogativi guardando la pellicola: abbiamo davvero bisogno della sincerità per amare? Il tradimento, la tentazione, il senso di colpa vengono descritti come una sorta di nemesi dell’amore. Ci si interroga sui sensi di colpa ed il bisogno di disfarsene, per tornare a vivere l’innamoramento come qualcosa di nuovo, puro e ideale. Closer ti fa pensare. L’amore esiste? E se fosse solo un possesso effimero o un’illusione passeggera?