Lo dichiaro in anticipo, la rivalità la sentivo tantisimo. Ero giovane e sempre sugli spalti del PalArgento a tifare per il Napolibasket dell’era De Piano. Napoli-Caserta era più di un derby. I bianconeri nettamente più forti, mentre nelle varie annate la Paini ed affini si barcamenava cercando di affrontare quella serie A con dignità. Questa premessa per dire che non ho vissuto le imprese sportive di Caserta di quegli anni 80 con la giusta lucidità. Ora però in età matura e grazie anche allo splendido lavoro della Tramp Limited di Attilio De Razza e Nicola Picone, del regista Gianni Costantino insieme agli autori Sante Roperto e Vincenzo Cascone ho riassaporato un’epopea bellissima e quasi magica. “Scugnizzi per sempre” è una docuserie che narra la favolosa storia della Juvecaserta, vincitrice dello scudetto del 1991 al termine di un percorso sportivo straordinario. Un progetto che utilizza interviste, immagini d’archivio e sequenze appositamente ricostruite per un racconto avvincente ed emozionante, al di là dello sport.
“Scugnizzi per sempre” è divisa in sei episodi in onda sulla Rai (programmati in concomitanza del Mondiale di Basket) e su RaiPlay. Quello scudetto nella stagione 1990-1991 vinto a Milano fu solo l’apice di un percorso splendido. Ciascun episodio ha la durata di circa 45 minuti e il materiale è stato selezionato partendo da cinquemila minuti di interviste registrate, un mese di riprese e due anni tra scrittura e post-produzione. Un racconto di grande sport con la scoperta di una realtà che incantò il mondo attraverso le gesta di Nando Gentile ed Enzino Esposito. Lo scudetto che arrivò proprio quando si rinunciò ai punti di Oscar Schmidt. Nel racconto posto centrale occupa la narrazione della costruzione in soli 100 giorni del Palamaggiò. Gli alti e bassi di una società Made in Caserta attraverso i momenti difficili e le sconfitte che comunque servirono al processo di crescita. Significative le interviste a Dan Peterson, Antonello Riva, Dino Meneghin e Roberto Brunamonti. Curiosa la scelta di inserire sequenze di fiction che forse tolgono un po’ di forza al racconto. Bello invece rivedere gli eroi della mia adolescenza che raccontano il tempo che fu con quella dose di nostalgia contagiosa. Si parte dall’inizio, quando nei primi anni ’80 si formò ed alimentò quella passione: il primo episodio è incentrato sul sogno di questo gruppo di ragazzi che si allenano per sfidare i grandi club del nord fino ad arrivare ad un tricolore conquistato con sette casertani nel roster. La scena finale è forte, la reunion fa scendere la lacrimuccia e vedere Oscar e Glouchkov con la maglia con il tricolore sul petto è di forte impatto emotivo.