Oggi avevo una voglia matta di una bella caprese. In frigo c’erano i pomodori di Sorrento insieme ad un fiordilatte di Agerola succoso che imploravano solo di sposarsi immediatamente tra di loro, ma titubavo a celebrare questa unione sacra perché mi mancava un ingrediente fondamentale. A casa non avevo il basilico e stavo rischiando di far saltare tutto. Agosto mio non ti conosco. L’ho cercato ovunque, purtroppo i fruttivendoli in zona erano tutti chiusi. Preso dalla disperazione mi sono messo in macchina, sono andato prima presso un paio di vivai per acquistare una bella piantina, ma erano già chiusi per ferie. A mali estremi, estremi rimedi: e così sono andato al supermercato ed ho comparato un minivasetto dove c’era il prezioso basilico avvolto da una improbabile plastica trasparente.
Questa disperata ricerca mi ha aperto nuovi orizzonti facendomi capire che queste magiche foglie verdi hanno un potere simbolico molto forte. Un profumo magico che inebria e quel tocco in più che valorizza qualsiasi piatto. C’è molto simbolismo nella piantina di basilico se ci pensate. A questo punto nella mia sana follia ho subito pensato che il basilico potesse diventare una sorta di alter ego dell’amore. Ma cos’è l’amore? Ognuno avrà una sua definizione probabilmente in base ai propri gusti ed alle proprie esperienze. È un sentimento complicato e difficile da definire, ma con un potere straoridnario. Lega le persone, alle volte fa fare anche molti guai.
La pianta di basilico bisogna maneggiarla con cura. Troppa acqua e muore, poca acqua e muore. Troppo sole muore, poco sole muore. Ci vuole attenzione, amore ed anche un po’ di culo. Per farla vivere di più bisogna toglierla dal vasetto di plastica del supermercato, sbrogliare le radici e metterla in un vaso più grande con più terra, ma deve essere un humus forte e ricco. Altrimenti muore dopo pochi giorni. Alle volte le foglie sono belle e verdi, vorresti lasciarle lì ed ammirarle nel loro splendore, però se le guardi soltanto e non le cogli dopo un po’ di tempo si ammosciano. Alle volte molto meglio staccarle ed usarle. Nei nostri piatti quelle foglie ci stanno bene. Sono quel tocco in più. Profumo e colore alla nostra vita. Però anche nel tagliare le foglie ci vuole arte. C’è un metodo per farlo. Potarle in modo giusto altrimenti il fusto muore. Poi puoi metterci tutta la cura che vuoi, puoi prestare il massimo dell’attenzioneper il tempo di un’estate, far rifiorire le foglie mettendoci tutta l’a passione di questo mondo. Però poi arriva il freddo dell’inverno e quella pianta che hai voluto bene e curato per tanto tempo appassisce e muore. Il basilico è questo: il più gustoso abbellimento di un piatto. Dà sapore e colore. Però alla fine la maggior parte delle persone lo scarta e lo lascia nel piatto. Ed anche se ha vita così breve direi che ne è valsa la pensa aver investito tempo ed energia in quella piantina, anche se tutti sanno che poi dura il tempo di un’estate, se ti va bene. W il basilico e W l’amore, ma solo per chi ci crede!